STOP alle licenze per qualsiasi tipo di locale nell’area calda di San Salvario, allargamento delle maglie in piazza Vittorio e via libera completo alle autorizzazioni nel Quadrilatero Romano, il primo quartiere della movida torinese, dove il quadro è profondamente cambiato rispetto a dieci anni fa. La delibera dell’assessore Giuliana Tedesco viene approvata oggi in giunta, ma ieri l’assessore titolare del Commercio ha voluto informare i consiglieri competenti sul nuovo metodo con il quale il Comune intende affrontare la programmazione dei prossimi dodici mesi nei quartieri della notte.
Non si tratta di divieti, che verrebbero subito cassati dal Tar, ma limitazioni sulla base della quantità di traffico e di inquinamento acustico, corredate da documentazione della polizia municipale. Via libera e stop da cui si capisce la situazione delle diverse zone. Nell’area di San Salvario, ristretta tra via Nizza, via Galliari, via Madama Cristina e corso Marconi, per un anno non si potranno chiedere autorizzazioni di aperture nemmeno per un baretto. Tutto fermo. “Il quadrilatero individuato – spiega l’assessore – è già congestionato. È necessario, così come si è fatto su piazza Vittorio, fare un lavoro di raccordo tra esercenti e cittadini. Di capire come riorganizzare la programmazione per rendere maggiormente fruibile e vivibile la zona”. Nelle altre zone del quartiere nessun limite, così come sul perimetro: se si vuole aprire un locale su via Nizza o corso Marconi liberi di chiedere la licenza al Comune.
In piazza Vittorio, secondo Palazzo Civico, la situazione sta migliorando, merito anche del “Patto” firmato lo scorso anno. Meno nelle aree limitrofi. I residenti del Comitato, guidati da Simonetta Chierici, la pensano in modo diametralmente opposto, viste le continue segnalazioni. L’assessorato al Commercio ha pero deciso di allentare il freno: stop confermato per i locali notturni, per intendersi quelli che chiudono alle tre di notte, si invece ad altri tipi di attività, come bar e ristoranti, che cessano la vendita di alcolici a mezzanotte e sono obbligati a chiudere la saracinesca all’una. “Vogliamo provare a cambiare, a creare un nuovo mix di attività nella zona”, dice l’assessore. Nessun limite, invece, sul Quadrilatero Romano, che non è più zona di movida notturna. Anzi. Su questo fronte le attività sono andate in crisi. E il Quadrilatero nei prossimi mesi potrebbe cambiare pelle: “Abbiamo ricevuto diverse richieste di aperture di ristoranti – ha spiegato l’assessore Tedesco in commissione – si potrebbe sviluppare una nuova vocazione e non vorremmo ostacolarla”. Lo stop momentaneo al “notturno” in piazza Vittorio e in San Salvario potrebbe poi portare allo sviluppo di nuove zone, fuori dai circuiti noti e battuti.
di Diego Longhin, Repubblica (31/5/2013)