Giovedì 27 gennaio ore 17
L’associazione Etnotango organizza con il Patrocinio e sostegno di Circoscrizione 8 e l’avvallo della Comunità Ebraica di Torino una giornata in San Salvario sulle reminiscenze ebraiche nel tango argentino intitolato “Yiddish EtnoTango”.
L’evento è a ingresso libero.
La ricerca di queste matrici viene proposta da Monica Mantelli e Etnotango attraverso otto ore di arti varie (ballo, teatrodanza, poesia, letteratura, musica, etc annessa al tango) – con un momento di silenzioso omaggio (ore 17) alla “camminata organizzata dalla Comunità Ebraica” in piazzetta Primo Levi (davanti alla Sinagoga) e successivamente dalle 17,30 un happening aggregativo di “streeet tango”in piazza Donatello e successiva Milonga a palchetto presso il Salone della Casa del Quartiere di via Morgari angolo via Belfiore a Torino. Una kermesse dal secondo pomeriggio a sera tardi che coinvolge i tangueros di RossoTango e la gente del territorio.
Info: etnotango@libero.it
PROGRAMMA
Ore 17 – 17,30 “Yiddish EtnoTango” in strada: camminata da p.za P.Levi a Piazza Donatello (si trova in via Belfiore ang. via Morgari )
Ore 17,30 – 19 Omaggio di Teatrodanza,poesia e letture nella piazza e Cortile di Casa del Quartiere – Bagni Municipali. Presenta: Monica Mantelli, presidente EtnoTango Asd
Ore 19: Serata di Milonga EtnoTango nel Salone della Casa del Quartiere con Alex Dj
Dress code: Nel rispetto della Giornata della Memoria si consiglia abbigliamento bianco
A Buenos Aires gli ebrei emigrati da Russia, Polonia e Ucraina ma anche i sefarditi dalla Spagna hanno lasciato una importante traccia musicale e testuale nel complesso fenomeno “tango”. La musica di cui alcuni tanghi fa echo deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, e si riferisce agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo. Lingua madre degli ebrei centro-orientali è appunto l’yiddish, nato dalla fusione tra l’ebraico e l’antico tedesco, e arricchita da termini slavi. Melodico, struggente, vibrante, il canto yiddish ci parla di un popolo che conosce dolore e sofferenze, ma che non perde mai la speranza e che non conosce l’odio.