Non possiamo dire che non ci avevano avvertiti. Erano mesi che quei pali violetti, a serrare nei mesi freddi i magri alberelli di glicine in una sorta di gabbia a poche sbarre, quelle chiazze violette nella mezzeria stradale, quel colore violetto immanente anche in altri ammennicoli dall’arredo urbano minacciavano qualcosa. Non poteva di colpo un grande bypass stradale in piena città, come il lunghissimo e largo cavalcavia di corso Bramante, essere trasformato in semplice teatro di una follia cromatica: doveva esserci il Piano.
Grazie allo straccio di estate di qualche giorno fa sono fioriti i glicini del cavalcavia di corso Bramante. Ebbene, quasi avvertissero qualcosa di assurdo, i fiori quest’anno sono piccoli, poco intensi di colore. E i pali violetti sembrano davvero le barre di una prigione. Ciao spettacolo.
Il Piano diabolico, di chissacchì per chissacché, ha avuto successo pieno: e quel violetto iterato adesso evoca un funerale di qualcosa, fosse soltanto un’abitudine.

di Gian Paolo Ormezzano, La Stampa (15/04/2012)

Ne parlammo tempo fa nel post “Lavori in corso Bramante – Cosa stanno facendo ai glicini?”. Oramai c’è poco da fare…speriamo che i glicini si riprendano presto e inglobino quelle assurde gabbie comunali.

3 Commenti. Nuovo commento

  • sarà stata un’idea del giubileo che sta proprio li sotto? 🙂

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  • Ma non siete mai, ma poi mai soddisfatti? Sempre a criticare a dire NO e NO… Penso che per alcuni la smorta e funerea Torino degli anni 60 sia un ricordo incancellabile e nostalgico.

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  • Non so di cosa tu stia parlando fosforo, ma se ami il verde e vedi dei fantastici glicini (guardati le foto del prima e dopo) imprigionati così, non puoi non rimpiangere il passato.

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