Il club nato nel 1987 in San Salvario viene celebrato con una tre giorni affollata di artisti famosi dal 19 al 21 aprile e con un libro di Fabio Geda
Hiroshima Mon Amour, uno dei locali che hanno fatto la storia musicale e culturale della Torino dell’ultimo ventennio (segnando però anche l’evoluzione dei circuiti musicali nazionali), compie 25 anni e per l’occasione viene festeggiato con un libro di Fabio Geda illustrato da Davide Toffolo, “Hiroshima Venticinque. Il futuro è un bambino che dorme” (EDT) e una festa non stop che durerà tre giorni, dal 19 al 21 aprile.
Il libro racconta la genesi di questo locale “alternativo” nato nel quartiere multietnico San Salvario e da allora vero trampolino per autori che hanno cominciato proprio a Torino ad avere successo, come Luciana Littizzetto, Antonio Albanese, Daniele Silvestri, Aldo Giovanni e Giacomo, Paolo Rossi, Dario Vergassola. “Fu nel 1992, sul palco di Hiroshima che Epifanio cominciò a farsi conoscere – ricorda Albanese nel libro di Geda – in quel momento capii che ormai era entrato nel cuore della gente”.
Alla tre giorni di festa parteciperanno, oltre agli artisti “nati” sul palco di Hiroshima, come il regista Carlo Virzì che tornerà, dopo 10 anni, con il suo gruppo Snaporaz, e che ha recentemente celebrato Hiroshima nel suo ultimo film “I più grandi di tutti”, Eugenio Finardi, Antimusica, Vittorio Cane, il dj Lele Roma, Africa Unite, Mau Mau, Mgz, Tre Allegri Ragazzi Morti, gli Skiantos, gli Statuto, i Fratelli di Soledad, Federico Bianco.