Torna Flores, la rassegna di cinema documentario sui temi dei diritti delle donne e dei minori, alla sua quinta edizione.
In questa edizione ci sarà un’ inedita collaborazione con il locale Lo Sbarco, dove saranno organizzati incontri e presentazioni. In più due documentari sul mondo dei bambini verranno proiettati anche all’ Oratorio San Luigi di via Ormea 4.
Ecco il programma:

10 marzo
ore 20,00 – Lo Sbarco
– presentazione di FLORES 2010
– incontro con Sara Shokry

ore 21,15 – Cine Teatro Baretti
Magari le cose cambiano

di Andrea Segre (Italia 2009, 63′)
Neda è una signora romana di cinquant’anni, cresciuta nel cuore della capitale, a due passi dal Colosseo. Oggi però non vive più nel suo rione: abita a Ponte di Nona, nel mezzo delle nuove centralità alla periferia di Roma. Anche Sara, 18 anni, vive ed è cresciuta a Ponte di Nona ed è una delle pochissime ragazze che ha avuto la possibilità di frequentare il liceo. Attraverso il racconto della vita delle due donne emergono le logiche di potere che si nascondono dietro la creazione di nuove zone residenziali.
-intervengono Andrea Segre e Sara Shokry

17 marzo
ore 20,00 – Lo sbarco
– immagini e letture sul ruolo delle donne nella Resistenza torinese
– incontro con le autrici del film e del progetto teatrale

ore 21,15 – Cine Teatro Baretti
Non aver paura! Donne che non si sono arrese
di Cristina Monti (Italia 2009, 60’)

Dedicato al progetto teatrale sulla Memoria Non mi arrendo, Non mi arrendo! promosso da SPI-CGIL Torino, il documentario ha coinvolto oltre cinquanta donne: ribelli, bandite, partigiane; donne protagoniste della guerra di Liberazione in Piemonte e delle successive battaglie per l’affermazione dei diritti sociali e civili si raccontano in un dialogo a più voci e tra generazioni, trasmettendo alle giovani studentesse che le affiancano in scena un nuovo senso della storia e il loro stesso coraggio per non arrendersi. Scene dallo spettacolo teatrale alternate alle interviste con le protagoniste, a significative immagini della loro vita e a materiali d’archivio: ne scaturisce un forte ritratto di donne che, nonostante (e forse proprio grazie al)l’età continuano coraggiosamente a impegnarsi e a lottare per gli ideali da cui è nata la Costituzione.
-intervengono Cristina Monti e le protagoniste.

24 marzo
ore 20,00 – Lo sbarco
– inontro con Marzia Pellegrino autrice di Unaza Fort
– letture da L’anello forte di Nuto Revelli

ore 21,15 – Cine Teatro Baretti

Qualcosa da scambiare – dialoghi tra vecchi e nuovi migranti
di Francesca Portalupi (Italia, 2009, 9’)
Il cortometraggio racconta l’incontro tra alcune allieve dell’Istituto Beccari di Torino, le cui famiglie provengono da Ghana,Marocco e Perù e un gruppo di abitanti del quartiere Barriera di Milano-Regio Parco. Luogo dell’incontro la Bocciofila Ponchielli di Via Bologna. dove i due gruppi di differenti generazioni si sono conosciuti e hanno dato vita ad un dialogo sincero e significativo. Le ragazze hanno così conosciuto percorsi migratori di uomini e donne Italiani che hanno affrontato come loro le difficoltà relative agli spostamenti e alla vita nei nuovi luoghi. Il corto, realizzato all’interno del Progetto di Almateatro Quando noi eravamo migranti (con il contributo della Circoscrizione 6 per l’iniziativa Torino 6 Bagneux (Parigi) – scambio giovanile-), ha vinto il Premio speciale della Giuria al Festival Plural + di New York voluto dall’Organizzazione Internazionale dei Migranti e dall’Alliance of Civilization delle Nazioni Unite.
-intervengono autrici e protagoniste
Unaza fort (L’anello forte)
di Marzia Pellegrino (Italia, 2008, 40’)
Marzia Pellegrino, sull’onda delle emozioni provate nella recente rilettura de L’anello forte di Nuto Revelli e attratta dalle storie tutte al femminile raccontate dall’amica albanese Neta, decide di accompagnarla a Staike, suo villaggio natale a nord di Scutari. La situazione odierna delle donne descritte nel film porta inevitabilmente a riflettere sul nostro passato e a meglio comprendere le problematiche sociali di intere generazioni di emigranti. L’autrice incontra le donne d’Albania con la complicità di Neta che la aiuta nella traduzione delle domande e delle risposte: lunghe interviste dove donne di ogni età si raccontano. Il montaggio alterna le voci rinunciando al pur minimo testo audio creando così una sensazione di coralità esaltata dalla musica originale e dalla chitarra di Luca Allievi. Storie di ieri attraverso l’attualità dell’oggi: questa in estrema sintesi la descrizione del documentario, in una dimensione femminile che ritorna anche nella modalità produttiva del film: le riprese sono realizzate dalla stessa autrice e regista, impegnata nelle varie location insieme ai propri figli, come a sottolineare una volta di più la difficile gestione dell’equilibrio tra lavoro e famiglia.
-interviene Marzia Pellegrino
31 marzo
ore 20,00 – Lo sbarco
– incontro con Alberto Vendemmiati: il percorso di preparazione e realizzazione de La persona De Leo N.

ore 21,15 – Cine Teatro Baretti

La persona De Leo N.
di Alberto Vendemmiati (Italia 2005, 87’)
“Avevo dodici anni, e seguivo già questo istinto, solo che avevo paura potesse far soffrire qualcuno…”. La persona De Leo N., come è nominata nelle perizie psichiatriche che analizzano la sua transizione da Nicola a Nicole, oggi è quarantenne e finalmente lotta nel tentativo di realizzare quell’istinto. Nulla è più intimo e più sociale della propria identità sessuale. “Non pensavo potesse essere così difficile. Pensavo bastasse una decisione. La decisione c’è stata…” e il documentario ne racconta le conseguenze lungo quattro anni, per arrivare, secondo le procedure previste dalla legge, al tanto atteso intervento chirurgico di rettificazione degli attributi sessuali e dell’identità sessuale anagrafica. Un percorso lungo e doloroso, soprattutto sotto il profilo psicologico. Vissuto nella solitudine esasperata dalla continua ricerca della madre, che non la vuole vedere perché non accetta che suo figlio possa diventare presto sua figlia. Una storia personale. Non è un’inchiesta giornalistica, e nemmeno un reportage di costume: è il racconto emotivo di una vicenda vissuta in prima persona, che nella sua dimensione paradossale ed emblematica, agisce come una lente di ingrandimento dei bisogni, delle paure e delle speranze di ogni essere umano impegnato con grande sacrificio e coraggio nella realizzazione della propria identità. Dal catalogo di Documè
-intervengono Alberto Vendemmiati e Nicole De Leo

La rassegna continua anche ad aprile.
Per più info:
Cineteatro Baretti
Puntodoc
Buona festa delle donne!!!

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