dal blog di Marco Addonisio

“Chi rimane senza lavoro non ha più il requisito per il rinnovo del permesso di soggiorno: il salvagente di Mana Manà
Una rete di stranieri che aiuta i connazionali a non perdere i diritti acquisiti

di ERICA DI BLASI

Nasce a San Salvario il primo sportello per disoccupati stranieri. “Nel quartiere – spiega Diego Castagno, vicepresidente della circoscrizione 8 – esistono già uffici di consulenza per giovani al primo impiego o disoccupati. Adesso abbiamo pensato di dedicare uno sportello a loro, gli immigrati. Perché? Oggi sono un pezzo debole della società: ci sono immigrati in Italia ormai da 8-10 anni che perdono il lavoro, magari hanno figli che hanno studiato o sono nati qui, e da un giorno all’altro devono andare via perché sono diventati clandestini”.
Con questa premessa è nata l’idea di uno sportello dedicato agli stranieri. E che funziona con dinamiche particolari: a Torino, in linea con le altre città d’Italia, si è scoperto infatti che ogni etnia è più legata a una determinata professione. Sotto la Mole, per esempio, la comunità romena è radicata nel campo dell’edilizia, quella filippina nell’assistenza e, ancora, quella egiziana nella ristorazione. Come mai? “Perché la comunità di riferimento – spiega Castagno – è la prima che aiuta gli stranieri che arrivano in Italia, trovando loro la casa e il lavoro. E l’impiego arriva proprio dalla rete di contatti della comunità”. Con la Bossi-Fini però quando si perde il lavoro non si ha più il requisito per il rinnovo del permesso di soggiorno: per gli stranieri quindi è importante trovare velocemente un nuovo impiego. Il progetto della circoscrizione 8 intende ora mettere in contatto le diverse comunità. “Unendo le diverse reti – sottolinea il vicepresidente – è possibile uscire dall’equazione etnia-lavoro e promuovere una vera integrazione”.

Il progetto “Sportello in migrazione”, messo a punto dall’associazione culturale Mana Manà, intende insediarsi nella Casa del Quartiere che aprirà a breve in via Morgari 14. In quegli spazi l’integrazione non passerà solo attraverso il lavoro, ma coinvolgerà anche altri campi, come la formazione, la sanità e la cultura. “L’idea – spiega Filippo Dionisio, presidente di Mana Manà – è quella di creare sì uno sportello dedicato al lavoro, ma che non sia convenzionale. Oltre a mettere in comune la rete di contatti che gestisce ogni gruppo etnico presente sul territorio, intendiamo aprire un ufficio almeno due volte a settimana. In modo da offrire agli stranieri anche tutta una serie di servizi: dalla redazione del curriculum a informazioni sulle normative, dall’offerta di corsi di formazione all’indirizzo verso possibili colloqui di lavoro”. La Casa del Quartiere, all’interno del quartiere di San Salvario, sarà comunque aperta a tutti gli abitanti del territorio. Al suo interno nascerà anche un archivio che raccoglierà tutte le storie del quartiere, in primis quelle degli immigrati.”

La Repubblica
ManaManà

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