Ho trovato questo resoconto sul sito de La Stampa, nell’ Editoriale dei Lettori, del 7 maggio. L’ ho trovato interessante, soprattutto per capire la percezione di San Salvario dal di fuori.

“Mancavo da Torino da sedici anni e l’ho trovata uno splendore. Sì, anche quel quartiere che tutti mi avevano sconsigliato. Merito di migranti onesti.”


ALESSANDRO INGLETTI*
Sono nato a Torino nel ‘68 da genitori emigrati dalla Sicilia e dalla Puglia. Nel ‘70 sono tornato nel Salento continuando a frequentare Torino durante le vacanze natalizie. Venerdì 30 aprile sono tornato a Torino dopo 16 (lunghi) anni. I miei nonni vivevano in via della Misericordia, angolo via Garibaldi. Sono rimasto a bocca aperta: Torino sta rinascendo e ho trovato un salotto che ha preso il posto del nero fumo e dei cattivi odori che ricordavo. Uno splendore!

Cercando un b&b per fermarmi con la mia compagna la notte di sabato mi sono recato vicino alla stazione di Porta Nuova: tutto occupato in vista della visita del Papa. Nei b&b e negli hotel (una stella) che abbiamo visitato tutti ci hanno detto che a San Salvario avremmo potuto trovare delle camere ma ci hanno sconsigliati vista la «pericolosità» del quartiere. Non abbiamo ascoltato i consigli, siamo andati a San Salvario, abbiamo preso una stanza in un hotel a una stella gestito da cinesi e ci siamo trovati benissimo: pulizia, cortesia e prezzi contenuti. Abbiamo mangiato con 3,50 euro da un egiziano che ci ha offerto il thè alla menta. Abbiamo parlato in arabo, senegalese, francese e inglese. Abbiamo comprato spezie marocchine e caffè touba. Abbiamo trovato una parrucchiera aperta il 1° maggio (15 euro in 2) e ce ne siamo andati da San Salvario con la voglia di tornarci o di mandarci qualche amico. Con 9 euro abbiamo mangiato a sazietà in un ristorante cinese.

Perché scrivo? Perché mi ha colpito sentire gente di Torino e non parlar male di quel quartiere nel quale noi ci siamo trovati benissimo. Forse dovremmo riflettere sul fatto che se Torino (e l’Italia tutta) sta facendo qualche passo in avanti è merito anche dei migranti onesti che vengono da noi per lavorare e per garantirsi un futuro onestamente. Scusate il mio sfogo ma mi piacerebbe che tanti italiani si facessero avanti.
Dai a Cesare quel che è di Cesare.

* 42 anni, architetto, Montesano Salentino (Lecce)


Grazie Alessandro, talvolta solo “rischiando” si scoprono cose nuove.

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