Questa mattina l’incrocio fra via Berthollet e via Goito è stato presidiato da una cinquantina di poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa. Tutto è cominciato quando una decina di ragazzi si sono opposti ad uno sfratto esecutivo. Subito è partito l’intervento della polizia che ha inizialmente fermato alcuni manifestanti. Successivamente, dopo che il presidio ha iniziato a spiegare la situazione con il megafono, la polizia ha caricato in via Goito i pochi ragazzi rimasti, inseguendoli fino in piazza Madama Cristina.

Il martedì è diventato un appuntamento fisso della settimana, poiché gli sfratti vengono eseguiti solitamente in questo giorno. «Da alcuni mesi abbiamo iniziato un percorso di resistenza e solidarietà attiva al fianco delle famiglie a rischio di sfratto – dice il Collettivo di Zona San Salvario – Riteniamo che il diritto al casa sia fondamentale. Senza la casa non si può sopravvivere e proprio la casa è il tetto sotto al quale si costruisce una socialità più ampia. Torino è stata ribattezzata “capitale degli sfratti”, visto l’altissimo numero, più di duemila all’anno. Paradossalmente ci sono 56 mila alloggi vuoti e abbandonati a se stessi»

Anche a San Salvario negli ultimi anni la situazione si sta aggravando. Numerosi sono gli stabili che cambiano di proprietà, spesso in blocco, obbligando gli inquilini a lasciare la casa. Inoltre con la “riqualificazione” del quartiere i prezzi degli alloggi di San Salvario sono cresciuti sensibilmente e parecchie famiglie, soprattutto di extracomunitari, non riescono più a pagare gli affitti. Molti gli episodi drammatici: a settembre dell’anno scorso un nordafricano sotto sfratto ha tentato di darsi fuoco in via Morgari 16.

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