I muri di San Salvario abbondano di scritte, tags, scarabocchi, frasi sconnesse e non. La maggior parte deturpano i muri, denigrano la nostra storia, rovinano i luoghi dove viviamo. Qui una carrellata di fotografie che immortalano alcuni esempi più rilevanti.
Ecco come si presenta il lato sud del muro del convento di San Salvario. Mentra il lato nord è stato ritinteggiato, questa porzione rimane preda di aspiranti (e poco capaci) writers.
Questa scritta, presente in corso Marconi, idiota e senza senso non ha bisogno di commenti.
(Fotografia di Alessandro Porro)
In via Madama Cristina, quasi angolo corso Dante, campeggia in bella mostra l’ odio razziale. Il colore verde potrebbe suggerire una pista…
Un francesismo, abbastanza eloquente, in via Saluzzo.
(Fotografia di Niccolò Suraci)
Una dichiarazione d’ amore politico (“Stalin, non riesco a vivere senza di te!!!”) sul muro di Torino Esposizioni, in corso Sclopis.
(Fotografia di Niccolò Suraci)
E qui la perla, tra via Saluzzo e via Galliari, una scritta risalente agli anni caldi di San Salvario. Dalla fotografia, presa da internet, non si coglie il succo della conversazione: due diversi aspiranti scrittori si confrontano su problemi di ordine pubblico. Uno consiglia: solo pietre sugli sbirri. L’ altro lo invita a lasciare scorrazzare sua sorella in giro per il quartiere, e vederne l’ esito.
1 Commento. Nuovo commento
Alcune scritte sono presenti da così tanti anni che ormai sono quasi diventate patrimonio del quartiere (purtroppo).