Non so perchè ma il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso mi ha sempre affascinato. Saranno tutti quegli studi sui comportamenti deviati, i costumi dei briganti, le loro opere in prigione, le loro armi decorate e personalizzate.
Sarà quell’ arroganza tutta ottocentesca di poter spiegare ogni fenomeno della vita umana con la scienza…forse.
Sono proprio curioso, ed anche un pò spaventato. Chissà cosa mi aspetta tra un mese, il 27 novembre, quando il museo riaprirà. E’ stato anche definito un Museo dell’ Orrore, per via delle teste in formalina, degli studi sulle ossa e sui cervelli, ma non è solo quello. Ciò che ci sembra macabro allora, ed era l’ epoca di Frankenstein tanto per intenderci, era pura ricerca scientifica. Pura ricerca scientifica che ad oggi ci sembra folle…ed infatti lo è! Le tesi del Lombroso sono state smentite, ma negli anni ’30 furono riadattate dai Nazi per convalidare le loro tesi razziste.
La riapertura del museo è l’ ultimo tassello del Museo dell’ Uomo, ovvero il raggruppamento dei Musei Scientifici Universitari, collocati nel bellissimo Palazzo degli Istituti Anatomici.
Oltre al Museo Lombroso troviamo il Museo della Frutta ed il Museo dell’ Anatomia, riproposti con la loro originale esposizione ottocentesca. Un’ importante polo museale nel cuore di San Salvario, quartiere che fu, ed è ancora, sede di importanti Facoltà universitarie.

Qui l’ articolo della Stampa che parla del nuovo Museo Lombroso.

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