Quasi un’ora di coda per uscire dalla città. Colpa delle chiusura del sottopasso Lanza che collega i corsi Unità d’Italia e Massimo d’Azeglio. A niente è servito dilazionare il cantiere. Da ieri sono terminati i lavori su una delle corsie e il tunnel, per chi arriva dalla tangenziale alla volta del centro, è stato riaperto: fino al 22 luglio però resterà off limits agli automobilisti la carreggiata opposta. Evidentemente più utilizzata visto il fiume di auto che si è raccolto ieri nelle ore di punta: per percorrere il tratto che collega i corsi Dante e Bramante bisognava mettere in conto oltre quaranta minuti.

Un’eternità considerato che normalmente ce ne vogliono appena cinque. Le code si sono formate anche nell’arco di tutto la giornata, con tempi di attesa che andavano dai 20 ai 30 minuti. “Non è possibile – sbuffa Cristina Levi, un’impiegata di 27 anni Non ne usciamo più. E’ come essere in trappola”. Tra le proteste, c’è chi si lamenta per la mancanza di informazione. “Su corso Massimo non c’è alcun tipo di avviso – si lamenta Federico Boni, 36 anni – La segnaletica che avverte gli automobilisti della chiusura è stata posizionata solo all’imbocco del tunnel. Quando non c’è più possibilità di evitare l’ingorgo».

La chiusura del sottopasso, seppur a metà, non è l’unico problema con cui devono fare i conti gli automobilisti. Per chi arriva da corso Massimo d’Azeglio e deve svoltare in corso Bramante, avendo già fatto i conti con oltre venti minuti di coda, ecco un ulteriore ostacolo: il cavalcavia, a sua volta parzialmente chiuso. Delle due corsie di un tempo, ne resta aperta solamente una. Altre zone di Torino non sono esenti dagli ingorghi causati dai cantieri estivi. Anche in corso Regina infatti si creano puntualmente code interminabili.

di E.D.B. la Repubblica, Fotogallery (19/07/2011)

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