A febbraio di quest’anno la prima serie di furti, poi una pausa di un paio di mesi e, da aprile, la ripresa con violenza della recrudescenza di fatti criminosi nelle ville e negli appartamenti della provincia di Cuneo. Tutte perpetrate ai danni di abitanti ignari, sorpresi nel sonno e talvolta immobilizzati prima che i malviventi facessero razzia di ogni genere di cosa: monili, televisori, a volte anche automobili e denaro contante.

E proprio da aprile i carabinieri di Cuneo hanno incominciato a stringere il cerchio intorno ai possibili autori dei crimini. Che sono comunque proseguiti con puntualità, fino a toccare un vero e proprio punto di allarme nel mese di agosto e nei primi giorni di settembre. A questo punto gli uomini del Tenente Colonnello Mario Simeoni, avvalsosi della preziosa collaborazione sul campo delle investigazioni del maresciallo Ignazio Palmas, hanno deciso che non si poteva più attendere: la banda andava fermata.

Così, con un vero e proprio blitz, la sera dell’8 settembre scorso hanno dato il via all’operazione “Scream”, iniziata nel capoluogo piemontese, precisamente nel quartiere San Salvario, tra le vie Petrarca e Grossi. Il cerchio si è stretto intorno a due pericolosi pregiudicati albanesi, Gentian Ndreu e Klodjan Ruci, 21 e 27 anni, al momento del fermo insieme con l’ucraina Oksana Trachevska, clandestina come i primi due, la cui posizione resta al vaglio degli inquirenti.

Ne nasce una violenta collutazione, prima che le forze dell’ordine riescano ad avere la meglio dei due malviventi. Collutazione durante la quale 4 carabinieri restano leggermente feriti. In seguito alle perquisizioni domiciliari in via Petrarca, gli uomini dell’Arma scoprono un vero e proprio caveau: orologi, gioielli, computer, carte telefoniche per un valore complessivo stimato in circa 250/300.000 euro. Oltre a denaro in contante per circa 14.000 euro e soprattutto due pistole, perfettamente funzionanti.

Dai primi accertamenti seguiti all’arresto, si ritiene che i due albanesi possano aver messo a segno almeno una cinquantina di colpi nel periodo agosto-settembre, una vera e propria industria dello scasso. Boves, Cervasca, Dronero, Vignolo, Cherasco, Borgo San Dalmazzo, cuneo, Bra, Sanfrè, Villafalletto, Mondovì e Margarita sono alcuni dei tanti centri dove la banda ha colpito.

“Una banda che riteniamo fosse molto pericolosa – ha specificato in conferenza stampa la dottoressa Francesca Nanni, procuratore della Repubblica di Cuneo, che ha lavorato in collaborazione con i carabinieri – in quanto i due malviventi erano soliti effettuare i loro colpi armati e quindi ad un’eventuale possibile reazione di qualche proprietario degli appartamenti presi di mira, il furto si sarebbe potuto trasformare in tragedia”.

I due albanesi sono stati rinchiusi in carcere, mentre non si escludono altri sviluppi dalla vicenda.

da targatocn.it (04/10/2011)

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