[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][Foto da Tonydep Flick’r]

Non saranno i 135 metri del London Eye, ma i 50 metri di altezza del progetto per una ruota panoramica al parco del Valentino fanno già discutere. L’assessorato al turismo ha fatto arrivare sui tavoli della Giunta della Circoscrizione Otto il progetto dell’Agis (associazione generale dello spettacolo), che segue la delibera di un anno fa con cui la città avviava le procedure per la ricerca di manifestazioni di interesse per la realizzazione della spettacolare attrazione. La proposta è una ruota con circa 40 metri di diametro, 30 cabine (coperte) da 4 posti ciascuna, che farebbero un giro completo in poco più di mezz’ora. L’area è quella di viale Balsamo Crivelli: è proprio la collocazione nel cuore del Valentino a suscitare le maggiori perplessità. Che la ruota attragga turisti, è al tempo stesso punto di forza e fonte di problematicità dell’iniziativa. «Grande afflusso di persone – dice la coordinatrice all’Ambiente della Otto, Germana Buffetti – significa anche traffico, problema parcheggio e rumore, tutto in un’area parco. E bisogna capire chi ci guadagna».

Le spese di realizzazione sarebbero a carico dell’Agis, che si terrebbe però anche gli incassi, mentre è da definire la questione della concessione di spazio pubblico. I siti individuati sono due, nella stessa area: il primo, a fianco della palazzina della Promotrice delle Belle Arti; l’altro all’altezza dell’istituto Galileo Ferraris. Sempre nel Valentino: dove i parcheggi in superficie sono provvisori da vent’anni, e dove l’unico grande bacino di posteggio è costituito dal V Padiglione, accanto a Torino Esposizioni. Che, però, è spesso chiuso: proprio i giostrai lo occupano per Natale in giostra, mentre la Città lo usa come deposito per le schede elettorali sotto elezioni. «Preferirei che il Comune – obietta la coordinatrice alla Cultura, Paola Parmentola – prima di farci pervenire il progetto di un privato, facesse uno studio di fattibilità, valutando l’inevitabile impatto ambientale e paesaggistico. Non dicano No a priori, ma è bene valutare prima i pro e i contro».

Il presidente Mario Levi, vede nella proposta soprattutto un’opportunità: «Fermo restando – sottolinea – la necessità di capire il contesto generale: il mio sogno è avere un Valentino senza più auto in superficie».

di Paola Italiano, La Stampa (18/02/2012)

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