(Foto da capelliveloci Flick’r)

Piazza Vittorio non è che il primo tassello di un piano che, per forza di cose, dovrà estendersi alle altre zone «calde» della notte. Ce ne sono almeno due che da mesi chiedono ascolto e interventi: i Murazzi e San Salvario. Storie diverse e diverse preoccupazioni: da un lato ci sono ragioni di sicurezza che risiedono nella massiccia presenza di venditori abusivi e pusher, spesso alleati tra loro ai danni dei frequentatori delle arcate; dall’altra c’è un’infilata di licenze che sta trasformando un isolato in un tempio del divertimento a senso unico.

In Comune cominceranno a lavorarci dopo l’estate. Ai Murazzi la soluzione potrebbe passare dalla prefettura, qualora Palazzo Civico riuscisse a strappare un impegno dei responsabili dell’ordine pubblico a pattugliare le sponde del Po di notte. Agenti in divisa di fronte ai locali sarebbero probabilmente sufficienti a mettere in fuga sia gli spacciatori che gli abusivi.

Più complessa la situazione di San Salvario, dove temono che una stretta sulla zona Murazzi-piazza Vittorio finisca per riversare nuove persone verso il Valentino e il cuore del quartiere. Il quadrilatero vecchio di San Salvario, che già patisce gli effetti collaterali della movida, rischierebbe il collasso con nuovi inaspettati carichi. «Già ora – spiega il vicepresidente e coordinatore alla viabilità della circoscrizione 8 Marco Addonisio – molti frequentatori dei locali del centro lasciano l’auto a ridosso di corso Vittorio Emanuele II, nel parcheggio interrato di piazza Madama Cristina e anche in superficie, sebbene la sosta sia vietata. Per non parlare degli intasamenti al Valentino, soprattutto in viale Virgilio, a partire dall’arco al fondo di corso Cairoli».

Non a caso la circoscrizione aveva iniziato a verificare la fattibilità di una Ztl notturna in alcune zone di San Salvario: un’idea che trova non pochi ostacoli, a cominciare dalla carenza di parcheggi intorno. L’ipotesi di una Ztl in piazza Vittorio significherebbe un addio definitivo al progetto. «Il rischio – conclude il vicepresidente – è che i disagi vengano solo spostati, dal centro a San Salvario. Speriamo che, prima di andare avanti, il Comune coinvolga anche le circoscrizioni».

Il progetto su piazza Vittorio – pedonalizzazione notturna, gestione dell’area come maxi evento in termini di ordine pubblico e igiene, accordi vincolanti tra amministrazione, gestori dei locali e residenti – non convince i partiti all’opposizione. «Dopo dieci anni di immobilismo sarebbe il caso di chiudere l’era degli interventi spot, del tutto inutili, e dare finalmente avvio a una progettualità tecnica di livello, magari coinvolgendo il Politecnico», suggerisce il capogruppo della Lega Mario Carossa. E la consigliera del Pdl Paola Ambrogio: «Bisognerebbe estendere e implementare l’attività di controllo da parte della polizia municipale, intervenendo subito con un incremento di organico che da anni chiediamo a gran voce».

Più articolata la proposta di Alberto Musy di Alleanza per la città. Ha presentato un’interpellanza con cui chiede al Comune di svuotare il più possibile il centro dai grandi eventi e portarli in periferia. Non solo, ma «qualora le manifestazioni danneggino i luoghi che le ospitano, bisogna rivalersi sugli organizzatori».

di Andrea Rossi e Paola Italiano, La Stampa (23/07/2011)

2 Commenti. Nuovo commento

  • Ciao Ragazzi,
    il problema Movida in San Salavario è stato affrontato con l’Assessore Tedesco. Una stretta dovrebbe arrivare soprattutto nel cercare di limitare l’arrivo di altre attività commeciali monotematiche, perché se è vero che l’intera zona non è satura, è anche vero che unire la Movida ai ben noti problemi del quadrilatero Via Nizza, C.so Vittorio, Via Madama, C.so Marconi, pensiamo sia la pietra tombale per la tanto attesa riqualificazione (questo, fortunatamente adesso sono in tanti a pensarlo).
    La nostra associazione in tal senso ha proposto: di rivedere il progetto Facilito o Accedo, inserendo delle tabelle merceologiche per poter accedere ai fondi (escludendo la somministrazione di alimenti e bevande).
    Eliminare la pista ciclabile da via nizza a c.so marconi (bella l’idea concettualmente, ma verificate lo stato in cui verte, oltre alla pericolosità), forse gli architetti potevano pensare di realizzarla a ridosso dei portici dove verrà (da c.so vittorio a via san Pio già realizzato) l’incomprensibile marciapiede, si dovrebbe rivedere il progetto riposizionando i parcheggi, magari a lisca di pesce per recuperare spazio.
    Dopo di che si potrebbe procedere alla zone ZTL notturne sulle zone interessate alla Movida, ma parallelamente.

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  • Vero è che la pista ciclabile di via Nizza non ha una bella pavimentazione, anzi, ma è utilizzata abbastanza spesso. Essendo già stato realizzato un “pezzetto” della fantomatica riqualificazione della via vedo difficile un suo ricollocamento.

    Deve, a mio parere, essere rivista in toto la viabilità di via Nizza. Fra corso Raffaello e corso Vittorio Emanuele è uno stradone enorme, che non viene sfuttato al meglio.

    Prendo spunto da alcuni commenti su via Nizza durante i lavori della metro, con il newjersey (orrendo) che creava un muraglione nel centro della via, ma assicurava più posti auto.
    La butto lì, ma si potrebbe prender esempio da corso Matteotti o dall’ ultimo tratto di corso Bolzano o via Verolengo.
    Due carreggiate, divise da uno spartitraffico alberato, con due file di parcheggi ai lati di ognuna.

    Buona l’ idea di diversificare le specialità dei nuovi negozi, vedo invece di difficile monitoraggio una ZTL notturna per il quadrilatero.

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