Tra lezioni per dare una seconda vita agli oggetti

“Da un paio di pantaloni usati si può ricavare una borsa, una camera d’aria può essere trasformata in un portafoglio e un pallet di legno in un letto. Non serve la bacchetta magica per dare nuova forma e nuova vita agli oggetti. Bastano un po’ di fantasia, la voglia di riscoprire la propria manualità e i preziosi consigli offerti dai workshop «Ri.Nuovi. La seconda vita degli oggetti», realizzati dalle associazioni Bazura e ManaManà e da Todo Modo.

Le ragioni alla base del progetto, che si articola anche attraverso una serie di dibattiti pubblici, si fondano principalmente su due riflessioni di partenza. «Il dibatitto pubblico sul tema del riuso è molto vivo, ma è focalizzato principalmente su rifiuti e risparmio economico, legato all’idea di consumatore buono – spiega Antonio Castagna dell’associazione ManaManà -. Buoni o cattivelli, i soggetti restano i cosumatori passivi. Noi vogliamo cambiare l’ottica, porre l’accento su elementi come la bellezza degli oggetti trasformati e la qualità della vita, trasformare il consumatore in produttore creativo. Inoltre crediamo ci sia un numero sempre crescente di persone che lavorano la materia seconda, professionisti o appassionati, artigiani e designer, e ci sembra un terreno interessante da esplorare, a cui vogliamo dare visibilità».

Nascono così i laboratori gratuiti articolati in tre appuntamenti, fino al 30 gennaio, con incontri di due ore, dalle 18 alle 20. La sede saranno i locali di San Salvario: «Aspetto importante – aggiunge Antonio -; ci piaceva l’idea di far incontrare due mondi apparentemente lontani come gli artigiani e gli spazi della vita notturna e del divertimento». Si comincia oggi, dalle 18 alle 20, negli spazi di Japs, in via Sant’Anselmo 19: Valentina di Kimani, che realizza complementi d’ abbigliamento con scarti di pelle, proporrà interessanti soluzioni per dar vita a cinture, portafogli e altri accessori. Si continua giovedì 27 (ore 18-20) da Barnum, dove Milena e Simona insegneranno a creare complementi d’arredo con la tecnica del paperclay, e si chiude domenica 30 (ore 16-18) al Teapot, con Nina Tauro, che nel suo atelier lavora come fossero tessuti i nastri di vhs e delle vecchie audio cassette.

Per partecipare basta iscriversi al workshop prescelto via mail, scrivendo a rinuovi@manamana.it, l’unico limite non è temporale, ma numerico: non più di dieci partecipanti, «Diversamente sarebbe difficile seguire in maniera adeguata le diverse fasi del lavoro», spiega Antonio. Workshop ma non solo. Terminati i laboratori, verrà allestita una mostra mercato sotto i portici di via Nizza, per mettere in mostra i prodotti a cui si è lavorato, offrendo un esempio tangibile di quello che si può realizzare quasi con qualsiasi materiale (chi avrebbe mai pensato che dal low-fi delle ormai preistoriche cassette potessero nascere borsette o cappelli?), aggiungendo un po’ di fantasia.

Inoltre sono previsti focus group con gli artigiani coinvolti nel progetto per approfondire la conoscenza del loro lavoro e capirne le principali problematiche. «Una delle principali difficoltà è la reperibilità della materia da lavorare – spiega Antonio Castagna -. Ci piacerebbe riuscire a coinvolgere nella discussione le istituzioni per provare a trovare soluzioni in grado di dare risalto alla potenzialità insita negli scarti».

Infine, per chi può vantare un giusto mix tra manualità ed inventiva, è previsto un bando di concorso (consultabile, destinato a premiare i progetti e gli oggetti che meglio esprimono l’idea di trasformare un rifiuto in qualcosa di utile. Il bando sarà disponibile da febbraio su www.manamana.it).”

di Luca Indemini, La Stampa (23/1/2011)

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