“Entro il mese di dicembre il vecchio centro delle Poste di via Nizza chiuderà. Se ne va così un importante pezzo di città che funzionava ininterrottamente dal 1940. Lo comunica il sindacato, che ricorda come dal grande edificio partano ogni giorno i portalettere verso centro il storico, la Crocetta, San Salvario e l’area compresa tra corso Massimo e via Nizza fino al Lingotto e la collina.
Delia Fratuccelli e Pino Stasi della Cgil e Diego Vendemmiati dei Cobas spiegano che «la struttura è giudicata non più idonea a svolgere la propria attività, se non verrà sottoposta a interventi di ristrutturazione e di adeguamento alle norme previste per legge». E si interrogano su quale sarà il loro futuro. In sostanza ritengono che le Poste avrebbe potuto tenere aperto il centro e giudicano la chiusura «una scelta affrettata che non è stata ben valutata». Ipotizzano anche che «oggettivamente, e indipendentemente dalla volontà dei singoli», il servizio possa peggiorare.
Da via Nizza il centro di smistamento si sposterà in via Marsigli e in corso Tazzoli, entrambe sedi di proprietà di Poste Italiane. Per i sindacalisti significa «che i portalettere in servizio nelle zone centrali della città da qui in avanti dovranno percorrere tra i dodici e i quaranta chilometri, mentre oggi le percorrenze sono comprese tra uno e venti».
Non hanno dubbi: «Il disagio dei lavoratori ricadrà inevitabilmente sulla puntualità e sulla qualità del servizio. Sembra inevitabile che le spese di carburante e di manutenzione, ma anche l’aumento del rischio infortunistico, saranno più che raddoppiati. Tanto più se le prossime stagioni invernali assomiglieranno a quelle trascorse, dove abbondanti nevicate e gelate hanno reso, e riporteranno l’attraversamento della città, pericoloso e con tempi di percorrenza raddoppiati; tempi che saranno sottratti all’attività di recapito».
Oltre alla chiusura di via Nizza, alle Poste torinesi cambierà anche l’organizzazione. Spiegano i sindacalisti: «Da novembre i portalettere consegnano la posta dal lunedì al venerdì con un prolungamento giornaliero di 72 minuti. Il progetto nasce come risposta al calo generalizzato del traffico della corrispondenza. In città vi sarà una riduzione di 66 zone di recapito, che rappresentano il 12% delle vecchie zone territoriali. Inoltre da gennaio partirà la liberalizzazione del mercato postale. In questo quadro di apertura a nuovi soggetti imprenditoriali, pensavamo che l’azienda confermasse la scelta di mantenere una struttura centrale, che gestisce da sola il 37% del traffico postale della città».”
di Marina Cassi
Articolo de La Stampa, Cronaca di Torino, 13/11/2010
Cosa ne sarà del mostruoso edificio in futuro?
2 Commenti. Nuovo commento
Non sarebbe male abbatterlo…è davvero un’ edificio monumentale, ingombrante e neppure gradevole.
Ma quello che hanno in mente le Poste, ad oggi, non ci è dato saperlo…
Sempre su La Stampa è uscito oggi un’ articolo a proposito della chiusura della sede centrale di Poste Italiane di via Nizza.
– cliccate qui per il link –
Un’ estratto:
“[…]In questa cornice si inserisce la dismissione della storica sede di via Nizza, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, e delle attività di «Torino Centro». Il trasferimento dei 170-180 dipendenti negli uffici di via Marsigli e corso Tazzoli è cominciata da qualche giorno: buio completo sul destino dell’edificio che corre lungo via Nizza. Il personale che servirà le zone del centro parcheggerà le biciclette in un’autorimessa in zona, raggiungibile con i mezzi pubblici (previsto un abbonamento mensile). “