“Occupiamo il Valdese”

[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][Immagine da adnkronos.com]

In 1000 davanti all’ospedale

La manifestazione di protesta di medici, infermieri, pazienti e cittadini con la proiezione dei seni nudi: bloccate via Madama Cristina e corso Vittorio Emanuele

Ci sarà anche un’occupazione nel futuro dell’ospedale Valdese. Il messaggio è arrivato durante la manifestazione di oggi che ha portato davanti all’Evangelico mille persone. La data non è ancora certa, ma l’appuntamento con l’occupazione pacifica potrebbe essere per venerdì 14 dicembre. Medici, infermieri, sindacati, pazienti e cittadini sono pronti a passare la notte in ospedale per tentare di evitare la chiusura.

Dopo la proiezione dei seni nudi sulla facciata dell’ospedale, un’iniziativa che è riuscita a commuovere, ieri i mille per il Valdese hanno organizzato un corteo che ha bloccato via Madama Cristina, corso Vittorio e un tratto di corso Massimo per tutta la mattina. Molti i cartelli provocatori, che richiamano gli ultimi scandali sulla Regione: «Loro rubano, e a noi chiudono l’ospedale». Citazioni di Brecht: «Ci sono molti modi per ammazzare un uomo…», e musica.

Una protesta in difesa di un luogo che si conferma molto di più di un presidio ospedaliero, un simbolo dell’identità di un quartiere, di un modello sanitario che funziona, di un processo di umanizzazione della sanità che ha conquistato i pazienti. Al sit-in anche l’intervento dell’assessore comunale Elide Tisi, che ha ricordato la posizione dura del sindaco contro la chiusura. Arrivano anche critiche alle dichiarazioni di venerdì del governatore Roberto Cota, che polemizza con il ministro Balduzzi: «Cota dica la verità, la chiusura del Valdese è sempre stato uno dei pilastri del piano di riorganizzazione della Regione», dicono il consigliere regionale Pd Nino Boeti e la consigliera comunale Lucia Centillo.

Repubblica (1/10/2012)

“Ancora in strada per difendere ospedale Valdese”

Manifestazione di protesta nella mattinata del primo dicembre contro il rischio di chiusura dell’ospedale Valdese. I Comitati a difesa della struttura sono scesi in piazza e scandendo lo slogan “giù le mani dal Valdese” hanno dato vita ad un corteo nelle vie limitrofe al presidio ospedaliero distribuendo volantini in cui si sottolinea che «il 31 dicembre cesseranno le attività ambulatoriali, diagnostiche e chirurgiche di senologia, ginecologia, ortopedia, chirurgia plastica e neurologia», e che «gli operatori (i più fortunati) saranno dispersi qua e là», mentre «gli utenti seguiti dal presidio (i meno fortunati) saranno abbandonati a se stessi».
«Il presidio Valdese fondato dalla comunità Valdese oltre 160 anni fa – conclude il volantino – chiude per volontà della giunta regionale e per chi ha avuto paura a schierarsi’’. Ieri sulla questione era intervenuto il sindaco di Torino, Piero Fassino che aveva chiesto alla Regione Piemonte di fermare lo smantellamento dell’ospedale. Una richiesta a cui il governatore piemontese, Roberto Cota, aveva replicato ribadendo che l’esecutivo sta «ragionando per una riorganizzazione tra diverse strutture».

La Stampa (01/10/2012)

Sanità, il decreto Balduzzi stravolge il piano ospedali del Piemonte

Reparti accorpati o chiusi con criteri più rigidi della riforma di Monferino. L’ira di Cota: “Così si andrà allo sfascio, siamo pronti a presentare ricorso”

Un estratto dell’articolo:

“[…]Il modello Monferino
Già il piano Monferino non era un progetto indolore: prevedeva accorpamenti, chiusura di punti nascita e riconversioni di alcune strutture. Con il modello Balduzzi «sarà peggio», commentano in Regione. Un caso per tutti: se la riorganizzazione annunciata da Monferino e studiata dall’Aress prevedeva il passaggio da 17 a 15 emodinamiche (una ogni 600 mila abitanti) il decreto Balduzzi immagina esistano solo nei Dipartimenti di secondo livello con Cardiochirurgia. Risualtato? Ne salva soltanto otto. Ciò che non cambierà – a meno che il decreto Balduzzi non spinga la giunta a rivedere anche il destino delle strutture da trasformare – è il futuro dei centri come l’Oftalmico, il Valdese, e gli ospedali minori della provincia.

[…]

Il Valdese
Fra le diapositive proiettate, numerose sono dedicate al Valdese, il cui destino pare segnato indipendentemente dall’esito della questione-Balduzzi. Si legge: «Cessazione, alla scadenza contrattuale, dei service di Chirurgia Plastica e dermatologica, Neurologia, Ortopedia e Branca chirurgico-oncologica della Ginecologia oggi presso la casa di cura Cellini». Poi il «trasferimento del service di Oculistica presso l’Oftalmico». In questo caso, i medici del Valdese opererebbero al pomeriggio «nelle sale operatorie dell’Oftalmico utilizzate in quelle ore solo per le emergenze». Trasferita anche la Chirurgia senologica, alle Molinette. Al Valdese sarà collocato l’intero servizio di Screening della mammella (Prevenzione Serena) attualmente in via San Francesco da Paola. Destinati a questa attività sei mammografi, i quattro già a disposizione del Servizio più due del Valdese. Il laboratorio analisi sarà trasferito al Martini, mentre la collocazione della Diabetologia e del Centro per le malattie endocrine sarà decisa in funzione di quella che sarà la rete ospedaliera. Anche l’Anatomia Patologica andrà al Martini, come la Chirurgia generale, la Medicina, la Gastroenterologia l’Endoscopia digestiva, la Fisiopatologia digestiva e il centro di Endoscopia senza dolore. Resterà nell’ospedale di San Salvario la Cardiologia riabilitativa.

Guardia Medica
Un’ipotesi è allo studio sempre riguardo il Valdese: il trasferimento qui della Centrale operativa più una postazione di Guardia Medica 5747. Nell’ospedale di via Silvio Pellico resterà comunque la direzione sanitaria di presidio, condivisa con l’Oftalmico. Infine la Radiologia: manterrà (ma solo per ora) la sua attività dov’è. La sua definitiva collocazione – si legge sul documento regionale – «sarà definita nel quadro della prossima riorganizzazione delle strutture dell’Asl To1».

Marco Accossato, Alessandro Mondo, La Stampa (27(11/2012)

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Ma lo si vuol capire che i soldi sono finiti (finiti!) dato che li abbiamo sperperati per anni tenendo in piedi strutture doppione proprio come il Valdese a due passi dalle Molinette e dal Maria Vittoria?

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  • Fosforo, dal tuo commento si evince che non hai capito proprio nulla. Viva l’ospedale Valdese, uno dei pochi che davvero funziona e che burocrati succhiasoldi come te vogliono far chiudere!

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