Torino, 16 dic. (TMNews) – Inno di Mameli, balli e canti, eseguiti da bambini provenienti da ogni parte del mondo ma che si sentono a tutti gli effetti torinesi e italiani. Si è concluso così a Torino, a San Salvario, uno dei quartieri più multietnici del capoluogo piemontese, la giornata torinese del ministro della Cooperazione e integrazione, Andrea Riccardi. Lo spettacolo ha concluso l’incontro tra il ministro e i giovani immigrati presso l’oratorio salesiano San Luigi. Ha scherzato il ministro con i ragazzi provenienti dal Senegal, dal Ghana, dalla Nigeria, dal Marocco, ma anche dalle Filippine e da Paesi asiatici, chiedendo ad ognuno per quale squadra tifano o se sono molto studiosi. “Voi ragazzi venite da Paesi bellissimi e credo che non sempre avete conosciuto la parte migliore del nostro Paese, ma oggi con voi mi piace parlare del vivere insieme tra generazioni e gente che ha storie diverse”, ha esordito il ministro, che ha precisato tra gli applausi dei ragazzi: “Non mi piace dire etnie, non mi piace dire razza, qui ci sono solo storie diverse”.

“Avete fatto un lungo viaggio, magari in compagnia della paura o con la nostalgia di tornare a casa, ma non dimenticate che alla fine la vostra storia fatta anche di momenti difficili renderà il nostro Paese migliore. L’Italia ha bisogno di voi”, ha proseguito Riccardi dal palco del teatro dei salesiani.

Non la pensa esattamente così la Lega nord torinese che già da ieri ha polemizzato con il ministro quando il deputato leghista Claudio Allasia ha reso noto che non sarebbe stata gradita la visita del ministro Riccardi nella sede della Lega nord a San Salvario. Oggi il ministro ha pertanto modificato il suo programma, precisando poi con i giornalisti: “Non faccio polemiche, ma non vado certo a disturbare chi non mi vuole”.

E prima di lasciare Torino il ministro Riccardi ha lodato il quartiere di San Salvario come laboratorio di integrazione: “È il simbolo dell’integrazione, del fatto che i problemi esistono ma si possono risolvere”. Lasciando Torino poi il ministro ha ribadito che per i nomadi occorre al più presto trovare “soluzioni diverse”. Giunto a Torino si è subito recato a fare un sopralluogo presso il campo rom della zona della Continassa, ai margini della città, dato alla fiamme qualche sera fa dopo un raid razzista. Riccardi ha sottolineato che per i nomadi occorre pensare a soluzioni di vita più dignitose, e “intanto – ha concluso – bisogna anche trasformare i campi nomadi, finchè diventano luoghi in cui si può vivere con dignità”.

da TMNews (16/12/2011)

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