La cultura paga. Lasciando agli esperti le disquisizioni su cosa sia l’arte contemporanea e dove stia andando, lo staff di Paratissima consegna alla città la misura vertiginosa di un successo economico: quasi un milione e mezzo di euro è la cifra spesa a San Salvario dai visitatori della 6ª edizione, a novembre, della kermesse che ha portato le opere di oltre 450 artisti per strade, botteghe e scuole.

La cifra emerge dalla ricerca realizzata per il secondo anno dall’associazione Ylda, organizzatrice dell’evento, coordinata dal vicepresidente Damiano Aliprandi, presentata ieri agli assessori alla cultura di Regione e Comune, Michele Coppola e Fiorenzo Alfieri.

La novità è che il format innovativo di Paratissima – che crea economia con una spesa minima per la pubblica amministrazione – e la simbiosi in cui vivono l’evento e il quartiere (al suo terzo anno a San Salvario), stanno diventando un caso di studio: l’indagine sull’edizione 2010 è infatti solo la prima fase di un più articolato studio condotto da Eu-Polis (centro di ricerca sulle trasformazioni territoriali del Politecnico e dell’Università di Torino). «In un periodo di crisi e tagli – spiega soddisfatto il patron Lorenzo Germak – abbiamo attivato un meccanismo che continua a crescere, portando l’arte fuori da gallerie e musei».

Paratissima, organizzata e gestita da 40 ragazzi, è costata «appena» 126 mila euro, la maggior parte dei quali (40%) derivanti dalle sponsorizzazioni. Il resto è stato finanziato con la quota di partecipazione degli artisti (23%), con le fondazioni (19%), e soltanto il 18% deriva da finanziamenti pubblici. Il milione e mezzo di euro speso dagli 80 mila visitatori significa che ogni euro investito per organizzare la rassegna ha generato 12 euro di ricaduta economica sul quartiere. «Oltre a quella immediata – sottolinea il presidente della Circoscrizione 8 Mario Levi – c’è anche la ricaduta a lungo termine: chi è venuto per la prima volta a San Salvario per Paratissima ha visto un quartiere pulsante, pieno di botteghe e locali, che sicuramente invoglia a tornare». «Un successo straordinario – conferma il coordinatore al commercio, Diego Castagno – che propone un nuovo modello da seguire, alternativo ai modi tradizionali di promozione del commercio».

L’indagine delinea anche il profilo dei visitatori di Paratissima. Il 70% abita a Torino, ma cresce la quota di presenze dal resto d’Italia (15% sul totale). Pubblico giovane: il 60% ha tra i 20 e i 40 anni. Il passaparola resta il canale di diffusione più proficuo, per un evento dal profilo underground. Tra gli aspetti più apprezzati, l’opportunità data ad artisti sconosciuti di promuoversi; la collocazione degli allestimenti in luoghi non canonici; e, infine, la fusione di cultura, arte e socialità.


di Paola Italiano, La Stampa (05/03/2011)

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