«Per un istante ho visto la morte in faccia», dice Maurizio Curcelli, ancora sotto choc. Ieri alle 9,30, mentre accompagnava il padre ottantunenne alla clinica Cellini per una visita, hanno rischiato di essere colpiti da un grosso frammento di muro spinto in strada da una benna che sta demolendo l’ex Consorzio agrario tra via Grosso e via Petitti.

«L’ho scansato per un soffio», dice Curcelli, che dopo aver chiesto l’intervento dei vigili urbani ha fatto anche una segnalazione alla procura. Quel frammento di parete esterna della palazzina («Sarà stato almeno tre metri per due») dopo aver sfiorato le teste ha proseguito la sua corsa finendo contro il cofano di una station wagon grigia in sosta lungo il marciapiede opposto, e scheggiando il parabrezza di un camion dei traslochi che stava scaricando mobili da un piano alto di un edificio di fronte al cantiere. Poi si è frantumato a terra.

«Se quel pezzo di muro mi avesse colpito non sarei qui a raccontare», dice Curcelli. Lo ha visto arrivare con la coda dell’occhio ad altezza viso dopo aver sentito il colpo della benna. E si chiede se «è normale che si demolisca una facciata esterna di una casa senza chiudere la via al transito?». Nel primo pomeriggio, l’architetto che dirige i lavori non era ancora stato informato dell’accaduto. «E’ stata disposta la sospensione della demolizione – comunica poi al telefono, nel pomeriggio – : riprenderà soltanto dopo la chiusura della via al traffico».

Un cantiere di oltre 7 mila metri quadri; un fabbricato da abbattere alto dodici metri. Il lavoro dura da mesi, «finora senza mai problemi», sottolinea l’impresa. Gli operai e il gruista che lavoravano alla demolizione, sono corsi in strada per assicurarsi che le due persone sfiorate dal frammento di parete fossero incolumi, e quale fosse l’entità del danno causato all’auto e al camion dei traslochi in sosta. «Hanno tolto le macerie e hanno ricominciato a lavorare come se nulla fosse per circa tre quarti d’ora, finché sono arrivati i vigili urbani», racconta polemico Curcelli.

Sono arrivate due pattuglie. A terra c’erano ancora frammenti di quel pezzo di parete. Gli agenti della polizia municipale hanno scattato foto, compilato il verbale con le dichiarazioni delle persone coinvolte e dei testimoni che stavano lavorando al trasloco. Non c’erano segnali stradali che impedissero il passaggio delle auto: «Vedendo che abbattevano la parete lungo la strada – precisa Curcelli – ho chiesto a uno degli operai se c’erano pericoli, mi ha risposto di passare senza problemi…». Un istante dopo le macerie lo hanno sfiorato.

di Marco Accossato, La Stampa (21/12/2011)

Qui sotto una fotografia d’ archivio di Niccolò Suraci dell’ area in ristrutturazione, sita fra via Grossi, via Petitti e via Tiziano, ex-Consorzio Agrario Provinciale di Torino.

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