Il futuro di corso Marconi continua ad essere incerto.
Quando sembrava si fosse deciso per la sua pedonalizzazione, mille nuove idee saltano fuori dal cilindro.
In primis la fantastica idea di realizzare una “rambla” con annesso parcheggio sotterraneo. Unico inconveniente, si dovranno abbattere gli alberi…che sarà mai! Un’ altra ipotesi, a quanto pare, è quella di convogliare i mercati di piazza Nizza e piazza Madama Cristina nel corso: ipotesi strampalata, visto tutti i soldi spesi per risistemare piazza Madama Cristina, con tanto di copertura ondulata.
Su La Stampa è uscito un’ articolo che testimonia il momento d’ impasse che sta attraversando la giunta: sembra quasi che la tanto sospirata pedonalizzazione di corso Marconi verrà rimandata all’ infinito. Poca chiarezza sull’ eventuale sistemazione della viabilità, dei parcheggi, dell’ arredo urbano.
Eppure nel 2006 fu redatto un Programma Integrato di Sviluppo Locale, facilmente reperibile su internet. Il PISL si occupava dell’ area del quadrilatero, ma anche di corso Marconi.
Il PISL dettava chiaramente quali linee seguire: parziale pedonalizzazione del viale centrale, senza interrompere le vie perpendicolari. Negli incroci si sarebbe sopraelevato il livello della carreggiata, così da fungere da dosso per le macchine e facilitare l’ attraversamento pedonale. Inoltre si sarebbe potenziata l’ illuminazione, pavimentato il viale centrale con porfido, protetto gli alberi con griglie a terra. Restava il problema del parcheggio, che sarebbe stato potenziato nei controviali e in prossimità della fermata Marconi della Metro.
Altro nodo cruciale è proprio largo Marconi.
L’ attuale sistemazione (provvisoria) non sembra piacere e nel PISL non se ne parla: creare uno spazio vivibile sembra impossibile, ma quanto ne ha bisogno questo quartiere!
Non si parla neanche di arredo urbano, ma non penso che si debba pensare in grande: panchine soprattutto, e dissuasori per le macchine (visto il parcheggio selvaggio durante il weekend).
Questa del PISL sembra essere la soluzione più sensata e semplice, che eviterebbe anche di fare un passo falso come è stato fatto per piazzale Valdo Fusi.
A qualcosa, in ogni caso, bisogna rinunciare…

L’ articolo de La Stampa

Il post di Alessandro Porro

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