Aggiornamento: A quanto pare il Flair ha riaperto. Probabilmente la chiusura è valsa solo per martedì 24 gennaio 2014 o i gestori si sono messi in regola.

Quello che succede in piazza Saluzzo è un po’ il simbolo della metamorfosi del quartiere: il popolo della movida ha invaso questa bella piazza, ma solo dopo che ha aperto uno dei locali più discussi, il Flair, e dopo che nell’estate del 2012 la Circoscrizione 8 ha iniziato a sperimentare una pedonalizzazione light. Il risultato è stato quello di avere una piazza gremita di giovani dal giovedì al sabato, ma a volta anche negli altri giorni della settimana. Una mole di persone che diventa ingestibile dopo aver bevuto ingenti quantitativi di alcool grazie ai prezzi modici di molto locali. Urla senza fine, bottiglie ovunque, vomito, urina e quant’altro si può immaginare. Una movida senza controllo dove tutto è lecito. Ma la logica dovrebbe guidare il buon senso: è chiaro che se un locale somministra alcolici a centinaia o migliaia di persone (che sia il Flair o altri) non può pensare di avere a disposizione un solo bagno per ambo i sessi o il quartiere diventa (come è diventato) una gigantesca latrina.

Non sembra esser stato questo il motivo della chiusura del Flair, avvenuta martedì 24 febbraio, ma fatti ben più gravi come carenze nella sicurezza degli impianti elettrici, assenza del documento di valutazione del rischio, tre lavoratori in nero sorpresi all’interno del locale e nessuno dei sei lavoratori presenti aveva fatto i corsi antincendio e di primo soccorso prescritti per legge. Il locale resterà chiuso fino a quando non si metterà in regola e nel frattempo i residenti tirano un sospiro di sollievo. Per fronteggiare l’emergenza Movida anche il parroco della chiesa dei santi Pietro e Paolo di piazza Saluzzo è sceso in campo e ha dato vita al movimento “Movida Spirituale”, per far conoscere anche ai giovani movidari la religiosità tenendo aperta la chiesa per le centinaia di giovani presenti, ubriachi o non.

La situazione di degrado continuo ha colpito anche il Vescovo di Torino, Cesare Nosiglia, interpellato dall’associazione “Rispettando San Salvario” che da anni si batte contro quella che ha soprannominato “mala-movida”. E il Vescovo ha raccolto l’appello dell’associazione: visiterà San Salvario sabato 1 marzo accompagnato anche dal creatore della “Movida Spirituale”, don Mauro. Gli è andata bene che in quell’occasione il Flair sarà chiuso.

Perché purtroppo la situazione si sta aggravando anche in via Berthollet dove da qualche tempo è il locale Astoria nell’occhio del ciclone. Qui le serata sfrenate e alla moda del locale hanno richiamato centinaia di persone iPhone alla mano. Il problema è che anche numerosi spacciatori e scippatori hanno iniziato a presidiare la zona, venendo spesso a scontrarsi con questi agiati avventori del locale e del vicino locale DDR. Giusto giovedì scorso gruppi di maghrebini e albanesi sono venuti alle mani e un ragazzo è stato accoltellato. Subito dopo l’Astoria è stato chiuso poiché sovraffollato, causando numerose proteste da parte dei gestori che si sono definiti “presidio di legalità”. Di giorno è impressionante il “muro” che si è venuto a creare in via Berthollet, da un lato i locali e i giovani iPhone alla mano, che bevono cocktails e si godono l’aperitivo, dall’altro lato (dove c’è il supermarket cinese e la farmacia) il resto del quartiere, gli stranieri e i disagiati, chi fatica ad arrivare a fine mese, chi vive per strada o chi si dedica a commerci illegali. E’ diciamo ingenuo (o cinico) pensare di aprire un locale in piena via Berthollet senza pensare a ciò che ci sta attorno, senza pensare ad includere chi lì vive e cerca di sopravvivere, ignorando che quello sia il luogo di ritrovo per molte comunità di stranieri a Torino, pensando che sia la Polizia a dover far tutto.

Siamo a San Salvario: qui la Polizia non ha quasi mai fatto nulla, chi ha risollevati le sorti del quartiere furono i cittadini, rimboccandosi le maniche, non certo le forze dell’ordine.

Qui di seguito un po’ di fotografie di piazza Saluzzo:

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Qui di seguito fotografie della rissa in via Berthollet di giovedì scorso e i resti del giorno dopo:

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1 Commento. Nuovo commento

  • Oggi passavo dalla piazza e il locale era aperto. Pare che abbiano fittoni fretta a mettersi in regola…a chi lì ci vide è andata bene una notte sola!

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