Oltre 100 campanili delle valli valdesi, val Pellice, val Chisone e val Germanasca, delle chiese valdesi e cattoliche, suoneranno insieme oggi domenica 21 luglio 2013 alle ore 18.30, in segno di protesta contro la chiusura degli Ospedali Valdesi. Oltre all’ospedale di via Silvio Pellico, nel cuore di San Salvario a Torino, anche gli altri ospedali valdesi del Piemonte rischiano di sparire….

Intanto continuano ricorsi e appelli, per ultimo quello al Presidente della Repubblica:

Appello al presidente della Repubblica
contro la vendita dell’ospedale Valdese

 

Il caso Valdese approda al Quirinale. Per bloccare la delibera dell’Asl To1 che prevede l’alienazione dei beni dell’ospedale di via Pellico l’Anaao Assomed – il sindacato dei medici dirigenti – ha presentato un ricorso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il sindacato, rappresentato dall’avvocato Vladimiro Dario Gamba, ha deciso di rivolgersi alla più alta carica dello Stato dopo le tante manifestazioni di questi mesi. «Oltre a bloccare l’ennesima sciagurata delibera del direttore Giovanna Briccarello – scrive l’Anaao – l’obiettivo è sensibilizzare sull’irresponsabile politica sanitaria della giunta di Roberto Cota». L’alienazione dei beni del Valdese, sottolinea il sindacato della dirigenza medica, «arriva in contemporanea all’investimento di quasi 100 mila euro per la ristrutturazione dei locali». Da molto tempo il comitato per la difesa del Valdese denuncia come la chiusura dell’ospedale si sia tradotta in un allungamento delle liste d’attesa, «ammesso dallo stesso assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera».

L’appello dell’Anaao-Assomed a Napolitano si affianca alla mobilitazione della Tavola Valdese, che presenterà un ricorso analogo, sempre al Presidente della Repubblica. «Il caso dell’ospedale Valdese – dice il segretario regionale dell’Anaao, Gabriele Gallone – è il paradigma della scellerata politica sanitaria della Giunta Cota. Un’opera di demolizione funzionale perpetrata ai danni delle professionalità di tutti gli operatori, ma soprattutto ai danni di molti che si sono trovati abbandonati. E’ l’esemplificazione di una vergogna perfettamente espletata dal binomio incompetenza-arroganza dei manager Monferino e Briccarello». «Sono sempre stato convinto – ha dichiarato il moderatore della Tavola Valdese, Eugenio Bernardini – che sia possibile trovare una soluzione a livello politico: un’alternativa ragionevole alla chiusura, che consenta di perseguire ugualmente gli obiettivi di maggiore efficienza e razionalità della spesa sanitaria piemontese».

Intanto domenica prossima, 21 luglio, alle 18,30, trentamila rintocchi nei cento campanili del Pinerolese solleciteranno la Regione Piemonte perché mantenga i posti letto di riabilitazione e lungodegenza nel territorio: «La riduzione dei posti letto di post-acuzie su Torino e Provincia – dice il Comitato per la difesa dell’ospedale Valdese – sono pari al 33 per cento, e per il Pinerolese vengono completamente eliminati». Anche il Comune di Pragelato, domenica aderirà a «Per chi suona la campana!».

di Marco Accossato, La Stampa (19/07/2013)

Ore 18,30 l’alleanza della campana
Valdesi e cattolici: salviamo l’ospedale

 

Che la fune sia tirata a gran forza dal sacrestano o che tutto sia regolato da un timer che mette in azione i meccanismi non è importante. Quello che conta è che oggi allo scoccare delle 18,30 tutte le campane delle chiese e dei templi valdesi suonino insieme. Campane a martello per cinque minuti. Un grido d’allarme che accorcia le distanze e unisce chiese diverse davanti ai problemi che arriveranno con la chiusura degli ex ospedali valdesi di Pomaretto e Torre Pellice.
Resistenza
Dopo la marcia dei sindaci che, con la fascia tricolore, hanno manifestato contro provvedimenti così devastanti, dopo la raccolta di firme, espressione inascoltata delle istanze del popolo, ora si affida al rintocco delle campane il compito di amplificare il dolore di una valle per una scelta che cerca giustificazione nell’inflazionata spending review .
La campana da sempre ha segnato il lento scorrere delle ore, ha suonato nei giorni della festa, della resurrezione e della morte. Dice il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi: «Ora suoniamo le campane in segno di pericolo, certo perché chiudendo gli ospedali si mette a rischio la sicurezza di intere famiglie. Gli ospedali per le nostre valli non sono una comodità, ma una necessità». E aggiunge: «Qui si cancellano i posti per la lungo degenza e la riabilitazione, proprio quei reparti che vengono utilizzati dagli anziani delle nostre valli. E’ incredibile, da un lato si sente dire che si deve incentivare la gente a non abbandonare le montagne e poi si sopprimono ospedali, si cancellano posti letto».
Il passato offeso
E non solo, nelle valli valdesi in questo modo si mortifica quella raccolta di fondi che era stata fatta dai seguaci di Pietro Valdo per aprire proprio il primo ospedaletto a Torre Pellice.
Chissà, se la campana a martello e quella a distesa sapranno far arrivare il significato della protesta, del lamento, della preghiera, fino ai vertici della Regione Piemonte. Questo lo sperano i montanari abituati alla concretezza e alla tenacia e non sono da meno certamente i valdesi, forgiati a superare ogni battaglia.
La storia delle campane
Per loro suonare la campana non è una storia antica, ricorda il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini. «Una volta non era concesso ai nostri templi avere campanili, era un privilegio riservato alla chiesa cattolica, che poteva chiamare a raccolta i suoi fedeli. Ad esempio il tempio di Torino è senza campane, qui nelle nostre valli sono state messe dopo la metà del 1800». Campane piccole, capaci di generare uno squillo acuto, tanto acuto, sperano in molti, da diventare sinfonia insieme a quelle cattoliche sino a Torino.

di Antonio Giaimo, La Stampa (21/07/2013)

2 Commenti. Nuovo commento

  • Battaglia inutile e antiecononomica quella volta a evitare la chiusura di ospedali come Pomaretto e Torre Pellice. I soldi sono finiti, cìè chi ancora non l’ha capito. E’ tanto se la sanità piemontese riuscirà a far funzionare i grandi ospedali della città….

    Rispondi
  • Fosforo, tra tutti gli ospedali, la tua giunta illuminata ha chiuso solo quelli valdesi, stranamente. Quelli che funzionavano meglio. Chiudessero quello di Cuneo o Novara, così la smetti di rompere le bale, ciaparat!

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere