C’è anche un mondo che sorride, un mondo orgoglioso del proprio lavoro, della propria indipendenza e del proprio sapere legato alla terra. Le facce di questo mondo inconsueto, quasi sorprendente, sono sfilate davanti all’obiettivo di un grande fotografo, Mauro Vallinotto, e ora diventano una mostra, «Il mondo che sorride; volti di Terra Madre», che sarà inaugurata il 14 aprile, alle ore 18,30, con la collaborazione della Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), in un nuovo spazio espositivo situato a San Salvario, in via Saluzzo 23/Bis a Torino.
Si chiama «Spaziobianco» ed è stato allestito per iniziativa di Silvano Costanzo. E’ un luogo inconsueto perché non è né una galleria né una struttura istituzionale. E’ uno spazio nel quale vengono presentate (e discusse) idee. Buone idee. Come quella di Mauro Vallinotto. La mostra, che resterà aperta fino al 15 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16,30 alle 19,30, è composta da centinaia di facce, tutte sorridenti. Sono le immagini delle donne e degli uomini giunti a Torino da 161 Paesi per partecipare, nell’ottobre del 2010, al meeting di Terra Madre, patrocinato da Slow Food.
Mauro Vallinotto è, a partire dalla fine degli Anni Sessanta, uno dei più importanti fotografi italiani. Ha lavorato come inviato per L’Espresso, Panorama, Famiglia Cristiana e Il Venerdì di Repubblica. Nel primo decennio del Duemila Mauro Vallinotto è stato photoeditor di Specchio e de La Stampa. Questa mostra segna il suo ritorno alla fotografia «sul campo».
Con «Il mondo che sorride; volti di Terra Madre», Vallinotto è riuscito in un’impresa che solo un grande fotografo può realizzare: rendere accattivanti, uniche, diversissime l’una dall’altra, fotografie scattate con un fondo fisso e nelle quali compaiono «solo» dei volti. La mostra è composta da oltre centocinquanta fotografie di piccolo formato e da diverse gigantografie che sottolineano magnificamente, attraverso i dettagli e le espressioni, il carattere e la personalità dei protagonisti di Terra Madre. Un video, curato dallo Studio Wolftech sulle note scelte da Mauro Pagani da brani dell’artista Badara Seck e dello stesso Pagani, proietta in loop, a dimensioni ancora più grandi, questa straordinaria carrellata di volti che trasmettono speranza ed allegria.
da La Stampa (05/04/2011)