La “street art” ha da tempo invaso San Salvario. In modo caotico e spontaneo, come da tradizione dell’arte stessa. La “street art” è un’arte di strada, gratuita, pubblica, esibita e spesso illegale, dove un artista, o presunto tale, decide di condividere su un muro della città le sue opere. Opere che possono essere di ogni tipo, a volte provocatorie, realizzate con ogni tecnica, dalla pittura ai graffiti, dagli sticker ai poster. Nata prevalentemente in contesti urbani, questa pratica si è diffusa anche nel nostro quartiere. Molto ha contribuito Paratissima che promuove la “street art” e che per quattro anni ha coinvolto il quartiere, dal 2008 al 2012. A San Salvario l’arte ha aiutato anche a riqualificare e a riappropriarsi degli spazi, trasformando alcuni luoghi, anonimi e tristi, in posti colorati e divertenti. Il più delle volte in maniera legale, altre volte anche no. A Torino questo non è un episodio isolato: un altro quartiere, Borgo Campidoglio, da anni investe molto sull’arte urbana creando un museo diffuso e plasmandone l’aspetto del borgo.

Uno dei primi esempi a San Salvario fu quello dell’Asilo Bay di via Principe Tommaso. Qui, dopo un lungo progetto del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, si decise di ridipingere il piano terra del grigio edificio scolastico, con un’opera ispirata a Sol Lewitt. Bambini e maestre, armati di pennelli e vernice, ridipinsero nel lontano 2004 il muro della scuola. E oggi questo muro colorato è diventato quasi un simbolo per San Salvario.

In contemporanea sono stati i cittadini stessi del quartiere a fare propria questa arte: molti negozianti di via Madama Cristina e non solo hanno iniziato a far dipingere le proprie serrande per identificare il tipo di attività dei negozi, anche quando erano chiusi, dando una nota di diversità al panorama stradale. Stessa cosa hanno fatto associazioni locali, come in piazza Donatello dove SAM ha lasciato il segno, e recentemente anche alcuni locali in via Berthollet ne hanno seguito l’esempio, mischiando arte e suggestioni esotiche.

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Anche Murarte e Picturin, progetti artistici del comune di Torino, hanno portato numerosi artisti a ridipingere muri degradati, come è successo in corso Bramante nel 2010. Il risultato è un vistoso muro con sfondo verde e decine di personaggi e tags che giocano fra di loro. In quell’anno sbarcò a San Salvario anche la prima galleria d’arte torinese dedicata alla “street art”, la Galo Art Gallery.

Infine un nuovo progetto di riqualificazione urbana, NizzArt, ha coinvolto via Nizza tramite l’associazione Urbe, e sta portando artisti famosi a ripensare spazi senza anima. Agostino Iacurci ha ridipinto i muri di un grande parcheggio di fronte alla nuova sede de La Stampa, in via Lugaro, e Vhils ha inciso un volto su un muro cieco di un palazzo storico tramite la sua particolare tecnica di lavoro con lo scalpello.

Questi sono solo alcuni episodi, legali, che stanno lasciando un’impronta importante nel quartiere. Altri artisti invece agiscono su luoghi abbandonati e degradati o su “tele” urbane, come parchimetri, cabine telefoniche o supporti simili. Di quest’ultimi ricordiamo un’opera (che non c’è più) di BR1 sulla piazza Madama Cristina. Tre donne velate, viste da dietro, per lungo tempo hanno caratterizzato la piazza del mercato, sul lato abbigliamento. Una delle tre, voltandosi, sorrideva a chi passava sotto la grande (e brutta) tettoia verde.

Crediti fotografie:

sunsalvario.it
streetarto.com
agostinoiacurci.com
ilgorgo.com
BR1art[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

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