Non c’era scenario più suggestivo e simbolico del Tempio Valdese di Torino per l’arrivo di Papa Francesco a San Salvario, previsto il 22 giugno 2015 per le ore 9.00. La visita di papa Francesco a San Salvario fa parte della due giorni che il Santo Padre passerà a Torino per l’Ostensione della sindone e il Bicentenario della nascita di Don Bosco. Sarà la prima visita ufficiale di un pontefice alla comunità riformata più antica del mondo, che dal 1975 porta il nome di Unione delle chiese metodiste e valdesi.
Il Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II a Torino è infatti il primo che i valdesi poterono costruire al di fuori delle ‘Valli valdesi’, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da re Carlo Alberto nel 1848, data che i valdesi festeggiano tutt’ora ogni 17 febbraio.

Fu costruito tra il 1851 e il 1853 su progetto dell’architetto Luigi Fromento in collaborazione col generale Charles Beckwith e venne prescelto per la sua costruzione proprio il quartiere di San Salvario che stava iniziando a crescere da pochi anni e che in futuro avrebbe ospitato anche altre religioni oltre quella cattolica.

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Tempio Valdese in Corso Vittorio Emanuele
Tempio Valdese in Corso Vittorio Emanuele

Il programma della storica visita di Papa Francesco del 22 giugno 2015 prevede i saluti del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, e del pastore Paolo Ribet, poi il discorso del Santo Padre e infine le voci del coro giovanile e le note dell’organo bachiano del tempio. Al termine dell’incontro, suggellato dalla preghiera comune, Bergoglio incontrerà una delegazione per il rituale scambio di doni.
Alla cerimonia parteciperanno circa 400 invitati, tra cui i rappresentanti delle Chiese avventiste, battiste, luterane e dell’Esercito della Salvezza. Presente anche Oscar Oudrì, moderatore valdese per l’area del Rio de la Plata in Argentina e Uruguay. Davanti al pulpito è stato montato un palco per consentire a tutti di vedere Francesco.
“Sarà un incontro all’insegna della sobrietà e della fraternità ecumenica che negli ultimi due anni abbiamo visto crescere e rafforzarsi – spiega il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini- sobrietà e fraternità del resto sono tipiche della tradizione valdese ma anche dello stile di questo papa che, in ripetute occasioni, ha saputo creare un clima di reciproca attenzione, aprendo così una nuova stagione ecumenica. Nessun papa ha mai varcato la soglia di un tempio o di una chiesa valdese ma c’è sempre una prima volta e lo Spirito deciderà quali strade si apriranno nel cammino ecumenico che intendiamo percorrere”.
Bernardini sulla pagine del quotidiano La Stampa ha anticipato che durante il suo discorso di saluto al pontefice parlerà anche della situazione dell’Ospedale Valdese, precisando comunque “che di certe cose si discute con chi ha le competenze”.

Thomas Ponte

Immagine in copertina e nell’articolo da museotorino.it[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

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