“Abbiamo visto che sono tantissime le persone che hanno contribuito alla rinascita e al benessere di San Salvario. Possiamo dire che è un quartiere con una eccezionale progettualità dal basso e con una grande condivisione degli abitanti alla vita sociale. San Salvario ha fatto della multiculturalità una risorsa e un tesoro che ha contribuito a farne diventare un territorio dalle grandi potenzialità.”
Era il 2010 e il regista Dario Migliardi si apprestava a raccontare il quartiere di San Salvario attraverso la sua cinepresa. “Il Kilometroquadrato di San Salvario” è un videoreportage in cui gli abitanti di San Salvario si raccontano e spiegano come è stato possibile che un quartiere così, stretto fra la stazione ferroviaria e il fiume, soprannominato “Bronx” dalla stampa locale e indicato come una polveriera multietnica, sia rinato ridiventando uno dei borghi più vitali di Torino. Le istituzioni latitavano e allora furono i cittadini che si rimboccarono le maniche e, “dal basso”, hanno risollevano le sorti del quartiere. L’associazionismo, la condivisione, la riappropriazione degli spazi pubblici, l’integrazione a scuola, le sedie blu…le tante storie umane di San Salvario.
Il video reportage “Il Kilometroquadrato di San Salvario”, che potrete visionare qui di seguito, ha partecipato all’evento collaterale “Culture_Nature” nell’ambito della 12a Biennale di Architettura di Venezia del 2010
Era il 2010 e San Salvario stava finalmente ritrovando il suo equilibrio. Le tensioni locali si stavano appianando, le comunità, come oggi, vivevano in quasi totale armonia, e la vita del borgo scorreva più o meno tranquilla, come una volta. I locali notturni erano ancora pochi e attorno ad essi circolava la famigerata “Bohéme di San Salvario”: musicisti, attori, scrittori, poeti che avevano fatto di San Salvario la loro dimora e il loro luogo di sperimentazione, fra un fiasco di vino e un bicer di amaro.
Era il 2010 e nessuno si sarebbe aspettato l’odierna invasione di locali notturni e ristoranti, l’avvento della cosiddetta “mala-movida”, l’affermarsi di una visione “cool” e “usa e getta” del quartiere. Come allora, ogni sfida qui a San Salvario è affrontata apertamente, a muso duro. E questa della movida è oggi una sfida nuova, con i suoi pro e i suoi contro: saranno probabilmente i cittadini stessi a doverla affrontare, con nuove idee e proposte, come già sta avvenendo.