In via Morgari un vecchio negozio di telefonia, chiuso da anni, espone ancora nelle teche di vetro che danno sulla strada decine di telefoni. Quelli fissi di una volta che stanno sparendo velocemente, se non sono già spariti. Testimoni di un epoca in cui tutto era via cavo o, meglio, tutto era appeso a un filo e a una presa che quando si voleva si poteva anche staccare. Tempi che sembrano lontanissimi, oggi che tutto è mobile e connesso, e quei vecchi telefoni, grossi e pieni di bottoni, accumulano ragnatele e polvere.
In questo piccolo museo, nascosto in una vietta secondaria a lato di via Madama Cristina, trovate esibiti su degli alti scaffali delle pietre miliari della storia dei telefoni. C’è il famoso modello U+I, il telefono che si trovava in tutti i Posti Telefonici Pubblici (PTP) dalla fine degli anni Sessanta agli anni Ottanta, in due modelli bianco e nero.
Ci sono le copie dei vecchi telefoni a muro di legno con microfono e ricevitore o i telefoni neri anni Trenta e Quaranta, con la loro inconfondibile sagoma da film poliziesco noir e il “disco combinatore”, quel lentissimo marchingegno che permetteva di comporre un solo numero alla volta. Infine si arriva a veri e propri oggetti di design, con colori forti e geometrie graffianti, o a un bizzarro telefono per zone rumorose, con la cornetta a “cuffia” che ricopre tutto l’orecchio. E non può mancare l’escursione trash come il telefono a forma di…dinosauro!
Una carrellata di oggetti che hanno fatto la storia e che portano un po’ di nostalgia, come tutte le cose vecchie, belle e andate. Se non vi siete mai accorti di questo piccolo museo fate in modo di passarci davanti, non farà a meno di strapparvi un sorriso, ripensando per un attimo ai tempi che furono.
Il “piccolo museo dei telefoni” si trova in via Morgari 28, San Salvario, Torino.
