Ebbene si, San Salvario si trasforma e così anche il suo edificio più antico. Siamo in via San Pio V, quasi davanti alla Sinagoga. Qui c’erano le Suore di Carità di Santa Maria (dette del Buon Consiglio), una delle tante congregazioni religiose presenti nel quartiere, con annessa scuola materna ed elementare. Questo bel palazzo, uno dei pochi non allineati con la strada, è infatti uno dei più antichi del quartiere. Il più antico dicono alcuni studi storici: al suo interno infatti si troverebbe il “Casotto di San Filippo”, un edificio già presente in alcune mappe di fine Settecento.
Una parte del caseggiato che dà sulla via ha ospitato le suore fino a poco tempo fa mentre l’altra, il numero 11, è rimasto abbandonato per parecchi anni. Ora un nuovo progetto architettonico mira a riconvertire l’edificio e a realizzare servizi, social housing, ovvero alloggi destinati a soggetti socialmente vulnerabili, oltreché la nuova Casa Madre della congregazione. Il progetto è stato affidato allo studio De Ferrari (quello della tettoia del mercato nella vicina piazza Madama Cristina) che ha previsto delle avveniristiche finestre rettangolari per la parte alta del caseggiato. In un primo tempo anche il giardino prospiciente doveva avere forme avveniristiche ma fortunatamente il progetto è stato rivisto: così il monumentale glicine che s’inerpica su un deposito verrà salvato e così anche il bel cancello d’ingresso.
L’intervento permetterà di riutilizzare l’edificio ma cancellerà tutti quei segni lasciati durante i secoli e che gli hanno conferito quella “patina” unica. Addio ballatoio, con la tua ringhiera arzigogolata, addio vecchio deposito, chissà cosa custodivi, addio graziose verande in legno, il futuro, anzi il vetro e il pulito, avanza!

Il progetto:

La notizia su Ottoinforma:

Dopo anni di abbandono, finalmente la palazzina di via San Pio V, al numero civico 11, sarà recuperata grazie ad un progetto di riqualificazione interamente finanziato, per 5 milioni e 700 mila euro, dalla Compagnia di San Paolo. Compagnia che, in un ambito di sostenibilità abitativa, anche in San Salvario sperimenterà la pratica del social housing; un intervento, cioè, di edilizia sociale che mira ad offrire alle fasce fragili di popolazione mini alloggi in affitto a canoni calmierati. Sull’aspetto prettamente tecnico, legato al recupero dello stabile, se ne è parlato in Circoscrizione, commissione Urbanistica, martedì 23 ottobre, alla presenza di rappresentanti dell’istituto Santa Maria, proprietario pubblico-privato dell’immobile, della Compagnia di San Paolo e dello studio tecnico che ha progettato l’intervento. Per l’aspetto più sociale sarà convocata nei prossimi giorni un’altra commissione dedicata interamente agli aspetti salienti dell’housing.
Tornando alla ristrutturazione, esaurite le pratiche di assegnazione dei lavori, appaltati alla ditta Fantino Costruzioni di Cuneo, nei prossimi giorni si attende l’avvio del cantiere che dovrebbe chiudersi entro la primavera del 2014. A intervento concluso la palazzina recupererà il suo splendore secolare in termini estetici, ma anche in termini funzionali sarà ripristinata la residenza delle suore del Buon Consiglio e l’asilo nido gestito dalle stesse e chiuso nel 2008 per proclamata inagibilità del luogo. In più, appunto, la creazione di piccoli alloggi, monolocali e bilocali, in parte da destinare all’abilità sociale. La creazione di spazi commerciali completerà l’opera.

Alcune fotografie del palazzo:

1 Commento. Nuovo commento

  • Quel palazzo è sempre stato oggetto di quel tipo di vagheggiamento che si fonda sul tempo verbale del periodo improbabile: “quando sarò ricco, lo comprerò”. Era inevitabile che venissi preceduto. Come sempre i progetti sono discutibili, ma almeno salveranno il palazzo e ci faranno, leggo, social housing. Speruma ‘n bin!

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