La cucina del mediterraneo inonda Torino con i suoi profumi grazie ad un festival dedicato al Mar Mediterraneo. Il festival internazionale di cucina mediterranea, organizzato dall’associazione italo-francese Mediterran, porta alla scoperta delle tradizioni culinarie dei paesi del Mediterraneo, grazie a degustazioni, cene tematiche, presentazioni di libri e dibattiti ospitati dai locali etnici e dai centri culturali di San Salvario. Il festival, iniziato il 6 settembre, si svolgerà fino al 12 settembre 2015 nel quartiere di San Salvario e in particolar modo nei ristoranti Enò, Mar Rosso, all’aliante Française e alla Casa del Quartiere. A partire dalle ore 20.00 ogni locale a turno ospita un evento dedicato alla cucina mediterranea, con dibattiti e menù speciali che ripercorrono la storia e le geografie del cibo. Come la proiezione del film del regista tunisino Abdellatif Kechich “La graine et le mulet”, riproposto in lingua originale oggi , presso l’alliance Française di via Saluzzo 66. Il festival, realizzato in collaborazione con Slow Food, darà vita anche ad una grande serata di chiusura sabato 12 settembre alle ore 20 presso i Bagni Municipali di via Oddino Morgari 14, dedicata al Marocco.

I prossimi appuntamenti:

Mercoledì 9 settembre ore 20
“La graine et le mulet”: un film del regista tunisino Abdellatif Kechich, da vedere in VO.
Alliance française di Torino, via Saluzzo, 60.

Giovedi 10 settembre ore 20
“Salento terra d’incontro tra cucina Greca e Spagnola”. Intervengono Giorgio Olmati e Federico Sirianni con “Di terre e di Acque”. Enò, via Galliari, 12.

Venerdì 11 settembre ore 20
“Mar Rosso: un viaggio interculturale tra cucina sefardita, araba, copta e africana”. Interviene il duetto musicale “Musettes”. Mar Rosso, via Silvio Pellico, 13/E

Sabato 12 settembre ore 20
“Città imperiali del Marocco e i segreti della cucina mediterranea” in collaborazione con l’Associazione Bab Sahara. Con l’intervento di Abderrahmane Amajou di Slow Food e la narrazione del regista-drammaturgo Gabriele Vacis.
Bagni Municipali, Via Oddino Morgari, 14.

“Apertura della giornata di chiusura del Festival con il gruppo SFYN,Slow Food Youth Network di Torino”
Messaggio di benvenuto di Monica Cerutti, Assessora alla Cooperazione decentrata internazionale, Regione Piemonte. Invitato il Console del Regno del Marocco.

Per più info: Pagina Facebook “Festival internazionale della cucina mediterranea”

Perché un Festival della cucina Mediterranea

La regione Mediterraneo si estende su due milioni di km2 dal Nord Italia fino a Capo Verde (da Nord a Sud) e dal Portogallo alla Giordania (da Ovest a Est). Un terzo della produzione alimentare dell’umanità proviene dalla regione Mediterraneo che rappresenta uno dei più grandi territori planetari di piante endemiche e di epicentri della diversità vegetale: l’”hotspot” della biodiversità del bacino mediterraneo è secondo al mondo, solo dopo l’Amazzonia. In questa ottica, il Mediterraneo può essere definito uno dei piu grandi musei del mondo, dato che raggruppa, lui solo, un quarto dei siti culturali e naturali inscritti dall’UNESCO sulla lista del “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

Perché il Piemonte, Torino e il suo quartiere di San Salvario

Torino nella sua storia ha già dato vita a processi innovativi esemplari, come la sua trasformazione culturale che l’ha vista aprirsi al turismo, per scelta e necessità, per farsi più radiosa ed accogliente. Ed è da Torino “Capitale Mondiale del Gusto” che si vuol partire per un nuovo viaggio e un messaggio di speranza per l’Italia, per l’Europa e per tutto il Mediterraneo. Il nuovo modello culturale è sotto gli occhi di milioni di turisti che, affascinati, visitano la città di Torino. Anche grazie al messaggio della “Dieta Mediterranea” che ci offre solarità, salute, bellezza e armo- nia; un messaggio che racchiude i segreti di uno stile di vita, che oggi gli aperitivi e le cene torinesi pubblicizzano al mondo intero con un percorso culturale eno-gastronomico della “movida di San Salvario” che il movimento “Slow food” contrappone al modello anglosassone del “Fast food”. Uno stile di vita, quello della “Dieta Mediterranea”, che è stato eletto, nel 2010, proprio dall’UNESCO a “Patrimonio dell’Umanità” per volontà dell’Italia, Grecia, Spagna e Marocco: perché sia l’immagine di un magico equilibrio tra diversità culturale e biologica, che fa dello stile di vita mediterraneo un’eccellenza mondiale.

Un messaggio internazionale racchiuso nel nostro Festival

Perché sostenere e promuovere l’eccellenza di un “nuovo modello di sviluppo mediterraneo” veda come fulcro l’immenso valore mondiale del suo mercato agro-alimentare, perché la cooperazione e l’empatia verso la diversità bio-culturale del Mediterraneo siano il motore di nuove economie “verdi” – riequilibrando verso Sud l’attuale bari- centro Nord-Est dell’Europa. Un’Europa che attraverso l’attuale crisi economica sta riducendo l’Italia e la Francia, suoi membri fondatori, ad un ruolo secondario, all’interno di un’Unione comunitaria che vede ormai Portogallo, Grecia, Spagna come satelliti periferici di subordinata importanza.

Il nostro Festival

Il nostro Festival offrirà, sulla durata di 7 giorni, una combinazione di conferenze, formazioni, mostre, concerti e narrazioni teatrali sul tema dell’arte culinaria mediterranea, le sue storie, le sue pratiche e le confluenze delle sue tradizioni. Guidati in un percorso culturale ascolteremo racconti, musiche, poesie sorseggiando vini della tradizio- ne e gustando i piatti più remoti e scoprendo i locali e il fascino inter-culturale del quartiere di San Salvario. Il tutto in un omaggio al convivio della cucina mediterranea, dove la diversità bio-culturale di un patrimonio immateriale, di uguali origini ebraiche, cristiane e mussulmane, contribuì alla nascita del Rinascimento Mediterraneo, illumi- nando in seguito l’Europa continentale e le corti del mondo intero: nell’elevazione universale del bene comune dell’umanità.

Ideazione del progetto

L’Associazione italo-francese “Mediterran: il nostro stile di vita” ha sede a San Salvario ed è ideatrice del progetto in collaborazione con Slow Food. Svolge attività di educazione alimentare: contro i modelli nutrizionali costrittivi e dominanti, contro i disturbi causati dagli squilibri dietetici derivanti, per riscoprire i segreti della cucina mediterra- nea, i suoi sapori e i suoi piaceri. Perché il piacere, la salute, la bellezza e l’armonia non siano un “lusso” esclusivo di un potere commerciale, dettato da modelli sociali dominanti, ma il nostro diritto più “intimo” alla salute. Perché sono proprio i regimi alimentari costrittivi, e le retrizioni dietetiche cognitive, voluti a controllo dei nostri piaceri, a recar danni alla nostra salute: mentre è il più naturale piacere verso il cibo a portarcela in dono.

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