Oggi pomeriggio dopo una partecipatissima assemblea svoltasi nel cortile centrale del Politecnico in corso Duca degli Abruzzi un gruppo di circa un migliaio di studenti, dopo aver temporaneamente bloccato il traffico per qualche decina di minuti, si è mosso in corteo verso il castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, la più colpita dai disagi relativi alla protesta dei ricercatori.

Il corteo ha attraversato San Salvario percorrendo prima via Valperga Caluso, sostando agli incroci per ostacolare pacificamente il traffico, svoltando poi in via Giuria dove ha raccolto l’adesione degli studenti di scienze MFN; confluendo in fine al castello attraverso corso Raffaello e corso Massimo.
All’interno del cortile del castello si è poi svolta un’altra assemblea interfacoltà.
Al grido di “UNIVERSITA’ PUBBLICA” e “CI AVETE TOLTO TROPPO, CI RIPRENDIAMO TUTTO” studenti del Politecnico e ricercatori protestano, unitamente a tutti gli altri atenei di Italia, contro il DDL 1905 (anche detto legge Gelmini) che sarà sottoposto all’attenzione del parlamento già giovedì. I ricercatori, ad oggi, nell’università pubblica italiana si trovano a svolgere mansioni di didattica ordinaria, che da statuto non sono di loro competenza, ricevendo una retribuzione inferiore di più della metà a quella di un docente ordinario. Così sin dal 29 aprile hanno deciso di dare legittimamente l’indisponibilità alla didattica creando così grande scompiglio nel mondo delle università. Il decreto, in accordo con tutti quelli erogati negli ultimi anni, porta ad una privatizzazione dell’università pubblica che va a ledere il diritto allo studio sancito dalla Costituzione. Proprio per questo motivo anche gli studenti si sono uniti ai ricercatori in una lotta che trova ostruzionismo nell’amministrazione del Politecnico che, soprattutto nella figura del Rettore Profumo, si rifiuta di assumere una posizione precisa riguardo alla riforma confondendo gli studenti e venendo meno all’importanza del suo ruolo istituzionale e anche politico. Chiaramente questa è solo una breve panoramica sulla complessa situazione del mondo universitario che sta subendo in questi giorni un attacco che potrebbe essere definitivo.

Nei prossimi giorni continueranno le mobilitazioni in ogni ateneo e culmineranno giovedì mattina con un presidio presso il Rettorato in via Po.

9 Commenti. Nuovo commento

Rispondi a Alessandro Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere