La questione ex Isvor approda al Consiglio di Stato e il comitato di residenti è pronto a nuove battaglie legali per scongiurare la costruzione del complesso residenziale che dovrebbe sorgere sulle ceneri della prima fabbrica Fiat. Su un altro versante Comune e circoscrizione Otto stanno cercando una mediazione con la proprietà per risolvere il nodo dell’asilo nido, scomparso dai progetti.

Dopo il ricorso al Tar, poi respinto, i residenti che danni lottano contro il progetto Isvor tentano la carta del Consiglio di Stato. Il ricorso è stato presentato questa settimana e la pronuncia dei giudici è prevista per febbraio. Nel caso anche il Consiglio dovesse rigettare le richieste dei residenti il comitato tenterà altre strade. “Abbiamo presentato ricorso che si basa sulla contestazione della sentenza del Tar laddove parla di usucapione di via Chiabrera – spiegano dal comitato – la strada è stata praticamente regalata dal Comune ad un privato perché non esistono atti di cessione, si tratta di un collegamento fondamentale per il quartiere perché potrebbe alleggerire il traffico. Nel caso dovessero respingere il ricorso ci rivolgeremo alla Corte dei conti e non è da escludere una causa contro il Comune”.

Nelle stesse ore l’Isvor è stata oggetto anche di un incontro tra il Comune e la circoscrizione Otto. Sul tavolo la questione dell’asilo – una delle opere a scomputo insieme alla piazza pubblica ed al parcheggio previste come compensazione per il territorio – scomparso dal progetto definitivo. Il presidente Levi ha ribadito all’assessore all’Urbanistica Ilda Curti l’importanza dell’asilo per la circoscrizione. “L’asilo è fondamentale per la circoscrizione ed è previsto da una delibera comunale – spiega il presidente – ho spiegato all’assessore che l’asilo deve per forza essere all’interno dell’ex Isvor perché non esistono altri posti. Il Comune è d’accordo con noi in questo e cercherà di approfondire la questione con la proprietà”.

di Alessandro Porro, alexporro.wordpress.com (19/11/2011)

2 Commenti. Nuovo commento

  • Per cotesto scomputo l’impresa costruttrice nella exIsvor dovrebbe restaurare ed edificare all’interno dell’ex Ospedale Omeopatico di Via Lombroso 16. ove dovrebbero essere ospitati centro anziani, biblioteca ed altre attività, nonché Shahrazad.
    Per cui qui chiodo non scaccia chiodo, ahimè,
    ciau
    e grazie 🙂

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  • Si Mario, ma il progetto nell’ area ex-Isvor sarà fortemente impattante. Basta guardare la fotografia qui sopra, quasi tutte le case hanno tre piani o poco più, costruire palazzoni di dieci piani non ha senso in questa parte del quartiere, tanto valeva fare un grattacielo(come si voleva all’ inizio)!

    In più le compensazioni di cui parli non sono sicure, come si legge dall’ articolo di Alessandro. Ed inoltre stiamo regalando un pezzo di via Chiabrera, chiusa in via eccezionale per la Fiat da 100 anni, e ora consegnata alla Gefim e amici, che non vogliono assolutamente aprirla al traffico.

    Anomalie da XX secolo!

    Rispondi

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