Il 28 settembre dalle ore 8.00 e per tutto il giorno esponi alla tua finestra un drappo nero a simboleggiare lo stato in cui sono state ridotte le nostre vie, la vita commerciale e l’ambiente urbano. Riprendiamo possesso delle nostre strade, richiediamo legalità e vivibilità, pretendiamo i nostri DIRITTI.

“I portici di via Nizza dicono no a Paratissima”


Niente Paratissima nei negozi dei portici di via Nizza, i commercianti esasperati dalla persistente situazione di degrado non partecipano in segno di protesta.

La sfiducia e lo sconforto si sono fatti strada tra i commercianti – stufi di attendere una riqualificazione che non accenna a decollare – tanto da indurli a disertare una manifestazione come Paratissima capace di portare a San Salvario migliaia di persone. “Abbiamo avuto una scarsissima adesione da parte dei negozi che si trovano sotto i portici di via Nizza – ha spiegato Damiano Aliprandi, uno degli organizzatori, nel corso di una commissione alla Otto – organizzeremo sicuramente qualcosa sotto i portici ma c’è un clima di sfiducia perché secondo molti commercianti finito l’evento tutto tornerà come prima”.

Nei prossimi giorni gli organizzatori tenteranno un’ulteriore opera di convincimento ma il problema del degrado rimane, in attesa di una soluzione. “Mi spiace che i commercianti non partecipino perché ogni occasione va colta – spiega la coordinatrice alla cultura della Otto, Paola Parmentola – ma hanno ragione per quanto riguarda lo stato delle cose sotto i portici dove serve una soluzione di tipo politico che non può certo essere la circoscrizione ad adottare, chiederò comunque al presidente di convocare un consiglio aperto sulla questione perché qualcosa deve essere fatto e non può essere rimandato”.

All’ombra dei portici i diretti interessati cercano di buttare acqua sul fuoco sperando in un esito diverso. “Ci sono dei commercianti che si rifiutano per motivi personali, perché magari di sera sono chiusi – commenta un commerciante che preferisce restare anonimo – certo bisognerebbe anche riflettere sul tipo di esercizi che ci sono sotto i portici, questa situazione è data anche dal fatto che non ci sono molte attività in grado di partecipare senza dimenticare che a qualcuno fa sicuramente più comodo il degrado anziché un evento che attira migliaia di persone e rischia di disturbare certi traffici”.

da alexporro.wordpress.com

“Drappi neri di protesta sotto i portici di via Nizza”


Drappi neri come ai funerali. I portici di via Nizza saranno bardati a lutto per annunciare ai torinesi che sono ormai uno dei punti morti della città. Un segnale estremo deciso dai commercianti e dagli operatori per dare una scossa, per svegliare la politica e chi si dovrebbe occupare del rilancio della zona, polizia municipale e forze dell’ordine comprese. La decisione ieri sera, dopo due ore di assemblea degli esercenti, ormai stanchi e arrabbiati di avere a che fare con spaccio, prostituzione e degrado. «Negli ultimi sei mesi la situazione è peggiorata», spiegano. Ma altri aggiungono: «È sempre rimasta uguale per tutti questi anni, tra alti e bassi, l’operazione di marketing di San Salvario si è ormai esaurita».

Prima c’era il cantiere della metropolitana. Una volta finito sarebbe dovuto partire il rilancio dei portici. Nulla da fare. Anzi, il metrò ha portato via ancora più passeggio. E quella dei drappi non sarà l’unica formula di protesta scelta da chi, nonostante tutto, crede nel quartiere e vorrebbe vedere i portici vivi. Quasi tutti gli esercenti del primo tratto di via Nizza, fino a corso Marconi, non aderiranno alla prossima edizione di Paratissima, dal 2 al 6 novembre. Solo l’Hotel Mercure metterà a disposizione degli spazi per rassegne di design, all’interno del contenitore Paradesign. «Qui non servono gli artisti — dicono in una battuta diversi commercianti — servirebbero solo degli agenti di pattuglia». Un pensiero che corre anche lungo le vie Berthollet, Goito e San Pio V, dove sono ricomparse le siringhe agli angoli della strada, oltre alla sporcizia e agli spacciatori che controllano il territorio.
La coordinatrice alla Cultura della Circoscrizione VIII, Paola Parmentola (Pd), è preoccupata per la scelta dei negozianti della zona: «Gli organizzatori vorrebbero coinvolgere gli esercenti — spiega dopo la commissione dove sono state annunciate le defezioni — ma il clima tra gli operatori è negativo. Hanno ricevuto solo dei no».
Gli operatori chiedono l’intervento del presidente della Circoscrizione, Mario Cornelio Levi, e del sindaco, Piero Fassino, che in campagna elettorale si è presentato due volte. Dopo non si è più visto. «Quando è venuto — racconta Giuseppe Avignone, segretario dell’associazione di via e direttore dell’Hotel Mercure — ci è sembrato allarmato per la situazione. Ora cosa intende fare?»
Per il responsabile dell’albergo, che ogni giorno ricorda agli addetti che «devono riuscire a far dimenticare agli ospiti quello che c’è fuori dalla porta», i programmi di comunicazione e di marketing, quelli che hanno portato San Salvario all’onore delle cronache come modello di recupero, non bastano più. È un quartiere a due velocità, la riqualificazione è a macchia di leopardo e i portici sono stati dimenticati. Secondo la consigliera Parmentola San Salvario è come una bicicletta: «Ad una pedalata ne deve seguire un’altra, altrimenti la bici cade».

di Diego Longhin, Repubblica (21/09/2011)

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