Oggi 17 febbraio è consuetudine festeggiare le “Lettere Patenti” che Re Carlo Alberto emanò nel 1848, avviando il cammino verso la libertà religiosa in Piemonte.
Da allora le varie comunità religiose non cattoliche, ed in principio i valdesi, iniziarono finalmente a poter professare liberamente e ad avere luoghi di culto visibili, oltre a diritti civili e politici.
San Salvario fu l’ epicentro di questo spirito di libertà: oggi ospita moltissime comunità religiose e luoghi di culto storici come il Tempio Valdese di c.so Vittorio Emanuele II e la Sinagoga di via S. Pio V.
Dal 1848 Valdesi ed Ebrei costruirono architetture imponenti, per ostentare la loro cultura e la libertà finalmente concessa.
Mi sorge spontanea una riflessione: oggi manca qualcosa.
Se allora queste piccole comunità religiose torinesi si dotarono di grandi templi, oggi vediamo un’ altra minoranza a cui questa possibilità viene preclusa. Infatti spesso i mussulmani sono costretti a professare la loro fede in luoghi quasi nascosti, e la costruzione di moschee suscita sempre polemiche e diatribe. L’ ex-cardinale di Torino Poletto aveva detto, tempo fa, che a Torino non dovevano sorgere minareti.
Ma a San Salvario i minareti ci sono già, anche se per un altro scopo, e si trovano in via Pietro Giuria, dove svettano da uno dei palazzi degli Istituti Universitari.
E, chissà, magari un giorno si potrà creare una Moschea proprio in quel luogo, sotto l’ ombra dei minareti, non simbolo di fondamentalismo ma di cultura.
1 Commento. Nuovo commento
si sta costruendo una moschea molto grande a torino… il sindaco ha già avuto diversi scontri con la lega nord, ma i lavori vanno avanti !!!!!
siete sempre fantastici
baci baci
balkan-crew