A San Salvario si svolge dal 1 al 4 giugno il Festival itinerante di cinema di comunità. Intitolata “Da Kabul a Torino” la rassegna è un viaggio in 4 film per attraversare i paesi asiatici in guerra.

MERCOLEDI 1 GIUGNO

Libreria Trebisonda, via Sant’Anselmo 22


– ore 20:00
“Kabul-Trento solo andata”
Documentario d’ascolto di Elena Pugliese, realizzato dal vivo e in diretta su Radio Flash con Dario Castelletti.
Rischiano la vita per fare cinema, fanno cinema per restare vivi. Razi Mohebi e Soheila Javaheri, due registi afgani, oggi rifugiati politici a Trento, raccontano il loro viaggio di sola andata. Partenza: Kabul.

– ore 21:30
La guerra nell’Afghanistan di oggi
Incontro con i registi Soheila Javieri e Razi Mohebi e proiezione di reportages per una riflessione sulla situazione attuale del Paese e sull’informazione che lo racconta.

GIOVEDI 2 GIUGNO
Cortile della Casa del Quartiere di San Salvario, via Morgari 14
(In caso di pioggia la proiezione si terrà nell’oratorio S. Pietro e Paolo, via Giacosa 8)


– ore 21:00
Iran: diritti e libertà di espressione
Incontro con Keramat Jahandarpour e l’Associazione Iran Libero e Democratico

– ore 21:30
“Badkonak-e sefid” (Il palloncino bianco)
di Jafar Panhai, IRAN, 1995, 85′, V.O. con sott. in italiano. Con Mohsen Kalifi, Aida Mohammadkhani, Mohammad Shahani.
Razieh, bambina di sette anni, desidera un pesciolino colorato per salutare il Capodanno, come vuole la tradizione in Iran. Le avventure ed i mille incontri di Razieh nelle strade brulicanti di Teheran.

VENERDI 3 GIUGNO
Cortile della Casa del Quartiere di San Salvario, via Morgari 14
(In caso di pioggia la proiezione si terrà nella sala interna)


– ore 21:00
Guerra ed esclusione: storie di rifugiati.
Incontro con il Centro di documentazione e ricerca sul diritto d’asilo di Mosaico

– ore 21:30
“Solo questo mare”
di Rossella Schillaci, 2009, 6′, prod. Azul, con il sostegno del Piemonte doc film fund. II viaggio dei migranti è lungo e difficile, sanno di avere una possibilità su due di rimanere vivi nell’attraversamento del Mar Mediterraneo, ma si ripetono “manca solo questo mare” per farsi forza.

“Approdi. Un inverno con i rifugiati”
di Fulvio Montano, 2011, 6′, fotografie Chiara Ceolin, prod. Azul. Un racconto per immagini e suoni dei primi mesi della ex Clinica San Paolo occupata.

– ore 21:45
“Kick Off” (Calcio d’inizio)
di Shawkat Amin Korki, IRAQ, 2009, 81′, V.O. con sott. in italiano. Con Atug Asu, Hamed Diyar, Hamajagar Hilin, Anwar Sako.
In uno stadio abbandonato alla periferia di Kirkuk, Iraq, vivono molti rifugiati che si sottraggono alla legge di Saddam Hussein. Segnati da ferite nel fisico e nello spirito, qualcuno di loro si ingegna per realizzare un sogno ed ottenere un momento di svago e felicità.

SABATO 4 GIUGNO
Cortile della Casa del Quartiere di San Salvario, via Morgari 14
(In caso di pioggia la proiezione si terrà nella sala interna)


– ore 21:00
Voci da Kabul
Incontro con Emanuele Giordana, giornalista, cofondatore di Lettera22, autore di “Diario da Kabul. Appunti da una città sulla linea del fronte”.

– ore 21:30
“Khâkestar-o-khâk” (Terra e Cenere)
di Atiq Rahimi, AFGHANISTAN, 2003, 105′, V.O. con sott. in italiano. Con Abdul Ghani, Jawan Mard Homayoun, Walli Tallosh, Chahverdi Guilda.
Durante il conflitto sovietico, una mattina come tutte le altre, “i tank si sono presi la voce della gente e sono ripartiti”. Sono rimasti solo Yassin e suo nonno. I due si mettono in cammino per raggiungere il padre dell’uno e figlio dell’altro.
“Da Kabul a Torino” nasce da una riflessione maturata nell’estate 2009 con i registi e attori afghani Soheila Javaheri e Razi Mohebi in seguito al successo della serata sul cinema afghano organizzata nell’ambito della VI edizione del Festival CinemaINstrada.
La curiosità e la sensibilità del numeroso pubblico presente hanno ispirato i due registi sul fatto che le piazze di CinemaINstrada potessero essere il luogo adatto per tentare un percorso più approfondito, volto a colmare il vuoto di informazione “corretta”, verso il delicato tema della guerra in Afghanistan.
Per affrontare queste difficili tematiche l’Associazione i313 ed i due registi afghani hanno scelto di intraprendere un viaggio artistico e culturale che coinvolge non solo l’Afghanistan, ma anche l’Iran e l’Iraq, paesi vicini che vivono una situazione di grave conflitto e spesso alla ribalta delle cronache mondiali.

Gli obiettivi di questo progetto speciale consistono nel contribuire a diffondere una cultura di pace e di protezione dei diritti umani, nel promuovere la diffusione di un’informazione non filtrata sui paesi in guerra attraverso artisti provenienti dagli stessi paesi, nel creare nuovi spunti di dibattito e incontro intorno a questi temi in luoghi e con linguaggio accessibili a tutti e promuovere una “conoscenza emozionale” di altre culture avulsa da pregiudizi.

Per la realizzazione dell’iniziativa sono coinvolte le altre associazioni che lavorano sul tema dei Rifugiati a Torino.



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