Leggendo la parola architettura cosa vi viene in me? Da neofita quale sono, a me vengono in mente AutoCad, il vetro e le ville. Bene, ora provate a immaginare cosa verrebbe in mente ad un bambino, se gli chiedessimo di associare qualcosa alla parola architettura: probabilmente penserebbe alla sua casa, a case immaginarie fatte di cartoni o materassini e forse ai Lego (in realtà i Lego sarebbe stata la mia risposta da bambino, voglio pensare che anche alle nuove generazioni piacciano i Lego!).
Fatta questa premessa molto sintetica, vi starete domandando dove voglia andare a parare e sinceramente me l’ero chiesto anche io, ma la risposta è semplice: un laboratorio di architettura per bambini, il cui nome è “Tesoro, mi si sono gentrificati i ragazzi”, che si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione e valorizzazione urbana della zona Barca-Bertolla, atto a restituire ai suoi abitanti aree urbane in stato di abbandono e quindi degradate.

Nello specifico l’attività di questo laboratorio che dovrebbe iniziare a fine febbraio trova la sua attuazione nella progettazione partecipata: ovvero un approccio nuovo alla progettazione, che non resta in mano ai tecnici professionisti, ma che coinvolge in prima persona i residenti in quanto primi fruitori dei risultati ottenuti, in base alla convinzione odierna che gli interlocutori più preparati a fornire risposte qualitative per il loro territorio sono gli abitanti stessi. Attraverso di essa si simulerà un percorso progettuale e di analisi del quartiere in cui i bambini (delle scuole elementari e medie) a partire dal loro punto di vista, saranno invitati a individuare criticità e punti di forza dei vari spazi urbani presi in esami, proponendo idee e soluzioni progettuali per migliorarne la vivibilità come se si trattasse di un vero studio di architettura.
Fautore di questo progetto è uno studente di architettura del Politecnico, Alessio Puglisi. Dato il suo lavoro durante il pre e dopo scuola presso la Manzoni di corso Marconi e presso la Casa del Quartiere per il progetto “Fuori Orario”, ha pensato di unire i suoi studi e la sua esperienza con le idee fantasiose e genuine dei bambini per realizzare la sua tesi; in questo sarà seguito dal suo relatore nonchè attore del progetto di Barca-Bertolla, che seguirà la “post produzione” di ogni incontro, da alcune curatrici d’arte dell’associazione ATitolo e da un’antropologa urbana.

L’obiettivo di questa proposta a mio avviso originale è quello di promuovere la capacità di osservazione e la conoscenza degli spazi urbani, a partire dal proprio quartiere, per accrescere nei più giovani il senso di appartenenza ai luoghi e incentivare percorsi di cittadinanza attiva attraverso la valorizzazione dell’immaginario e della creatività, per trasformare e migliorare lo spazio pubblico. I partecipanti saranno coinvolti nella realizzazione di un progetto che verrà presentato e esposto a conclusione del laboratorio e verranno realizzate, insieme allo staff senior di questo “studio architettonico”, proposte e immaginari che si spera non rimarranno solo su carta, ma che trovino un sviluppo concreto seppur piccolo.
Il quartiere interessato per questo primo ciclo di lezioni è appunto Barca-Bertolla, ma il laboratorio non chiuderà i battenti, si sposterà presso la Casa del Quartiere in primavera dove l’ideatore, in questo frangente, sarà supportato da alcuni membri dello staff dei Bagni Municipali: in questo modo si potranno confrontare i risultati ottenuti in una zona periferica della città come Barca-Bertolla rispetto ad una zona gentrificata qual’è San Salvario.

Ritengo quest’idea molto interessante per due motivi principali:
il primo perchè è un metodo alternativo e originale per far partecipare alla vita del quartiere i ragazzi che ci vivono e che possono così dare un loro contributo per migliorare anche poco la vivibilità di queste zone, sempre un po’ in bilico, cercando soluzioni sostenibili attraverso l’attività ludica .
Il secondo è più personale, sono curioso di vedere quali idee e soluzioni verranno fuori dalle menti di questi piccoli architetti onorari.
Per cui genitori, se volete che i vostri figli vivano in senso più ampio il quartiere permettete loro di prendere parte a questa iniziativa che, magari, in maniera indiretta può essere d’aiuto anche a voi.

Per più info: ale_puglisi@libero.it

 

Vincent H. Macomber

 

L’immagine in copertina è un’illustrazione di Bob Staake (leggermente “sansalvarizzata”).

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