Ci stava per sfuggire…

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Tutti contro il parking in corso Marconi

Corso Marconi, piazza Nizza e Torino Esposizioni: sono i parcheggi pertinenziali interrati che il comune vorrebbe costruire a San Salvario. Ma, a San Salvario, nessuno li vuole.
Cittadini e consiglieri ne hanno discusso ieri in una commissione che prelude alla richiesta di parere in merito che sarà dato nel prossimo Consiglio. Non che non ci sia bisogno di posti auto, anzi. Ma proprio il fatto che si tratti di parcheggi “pertinenziali” e dunque vendibili a privati è il problema.
“Quello di cui abbiamo bisogno – commenta il coordinatore alla viabilità Marco Addonisio – sono parcheggi pubblici a rotazione. Altrimenti siamo contrari a svendere il sottosuolo pubblici in cambio di due panchine in superficie”.
Due le questioni più spinose: il timore che gli alberi di corso Marconi vengano abbattuti (i lavori interesserebbero l’ultimo tratto tra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio) e quello di avere in piazza Nizza un terzo cantiere, dopo quello della metro e del rifacimento del mercato. Per Torino Esposizioni, poi, pesa l’enigma sul perché non venga utilizzato al pieno delle potenzialità il V Padiglione.

di Paola Italiano, La Stampa (10/07/2012)

Parcheggi interrati in Piazza Nizza, corso Marconi e corso Massimo D’Azeglio? No grazie!

Pressoché unanime il giudizio negativo dei consiglieri di Circoscrizione sulla proposta comunale di realizzare le tre nuove strutture sotterranee. La contrarietà, anche se non vincolante per Palazzo Civico, è stata votata dal consiglio della 8 mercoledì 11 luglio.

In un clima di generale scetticismo, manifestato in sede di II commissione Urbanistica svoltasi lunedì 9 luglio e ribadito con il voto nel consiglio di due giorni dopo, la Circoscrizione rinvia al mittente, ossia all’amministrazione centrale, l’idea di costruire nel sottosuolo di corso Marconi, Piazza Nizza e corso Massimo D’Azeglio, tre manufatti per il parcheggio di automezzi. Il motivo del diniego, inserito nel dispositivo della delibera che chiede appunto all’ente di prossimità di esprimere in materia un parere sul programma delle nuove localizzazioni da realizzare in città, è che queste essendo esclusivamente pertinenziali non risolvono i problemi delle zone individuate, ma anzi creeranno solo disagi a tanti cittadini. E’ bene ricordare che per pertinenziale si intende un parcheggio che non è pubblico, realizzato da un privato da vendere ad un altro privato, e che questo a livello catastale va a legarsi indissolubilmente ad una unità immobiliare esistente (casa o attività commerciale). Un’operazione che per molti in sala è stata giudicata di sola cassa

Come ha sottolineato il presidente della 8, Mario Cornelio Levi, “in linea di principio non siamo del tutto contrari alle nuove realizzazioni, ma solo se queste saranno miste, ossia con parcheggi personali ed altri da destinare alla rotazione di tutti”. Il ragionamento di fondo messo in piedi dal presidente, avallato da molti consiglieri e cittadini, è che per corso Marconi e piazza Nizza, la necessità di parcheggi è endemica, ma la proposta comunale andrebbe a risolvere le criticità solo in minima parte. In piazza Nizza, con il ritorno del mercato entro fine anno, saranno necessari parcheggi a ore da destinare alla clientela e ai mercatali, così come in corso Marconi dove, soprattutto di sera e di notte quando il popolo della movida invade San Salvario vecchia, per i residente diventa un delirio trovare un posto. Discorso diverso, ma di pari risultato, per la proposta riguardante l’area del Teatro Nuovo di corso Massimo D’Azeglio: nella zona esiste già il parcheggio del V padiglione, che deve essere al più presto recuperato, e nel prossimo futuro ci saranno anche i 150 posti a rotazione che nasceranno nell’area ex Isvor. Non basta quindi che i lavori siano a costo zero per l’ente pubblico, che le concessioni porteranno necessari introiti nelle casse pubbliche e che senza spendere un euro si possano riqualificare e pedonalizzare superfici. I costi sociali dei lavori che gli abitanti sono costretti a pagare per alcuni anni devono essere controbilanciati da grosse ricadute legate a progetti di recupero, di risistemazione e di sostenibilità urbana.

Sulla necessità di procedere su questa via la parola ora passa alla giunta comunale, la quale potrà decidere di chiudere ogni tipo di discorso sulle tre aree in oggetto, oppure commissionare degli studi di fattibilità per approfondire l’argomento Non essendoci soldi, l’impressione è che molto difficilmente potrà essere accolta la richiesta della Circoscrizione di puntare su opere miste pubblico-private.

di Giovanni D’Amelio, Ottoinforma (12/07/2012)

Sull’argomento abbiamo già espresso le nostre “perplessità” nel post di maggio “Torino, capitale dei parcheggi pertinenziali”.

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