I pareri di giovani e commercianti sul trasferimento altrove della manifestazione che forse negli ultimi anni ha perso il suo spirito originario

DA WWW.DIGI.TO.IT – SARA DELABELLA


E’ di questi giorni la notizia che dalla prossima edizione Paratissima, l’ormai famosa kermesse dedicata ai giovani artisti che espongono in aree inusuali e più o meno abbandonate, lascerà San Salvario per una collocazione ancora da definire: cosa ne pensano i giovani e i commercianti di quartiere?

I PARERI DEI GIOVANIPer Roberta, 31 anni, a San Salvario da quattro, Paratissima è sempre stata un grande evento: «In quella settimana il quartiere si anima, vive non solo di luci, rumori, voci dei clienti dei locali ma soprattutto dell’atmosfera artistica che si respira. E’ divertente – prosegue – con cartina alla mano cercare i luoghi, i negozi e le cantine adibite per l’esposizione, o mettersi a chiacchierare con il negoziante e l’artista suo ospite sull’essenza dell’arte». Roberta riconosce però che ormai Paratissima «ha bisogno di molto spazio, per accogliere in maniera intelligente le numerosissime iniziative, gli artisti e le tante persone in visita».
Stefania, studentessa di 23 anni, non abita a San Salvario ma se conosce bene il quartiere è proprio grazie a Paratissima, tuttavia è critica verso le ultime edizioni della rassegna: «Penso che sia stata molto importante fino a 2 anni fa, perché davvero offriva uno spazio a giovani artisti sconosciuti e ha permesso a chiunque di avvicinarsi all’arte, ma ora secondo me ha perso respiro – continua – gli spazi espositivi sono diminuiti, le installazioni hanno perso di originalità. Probabilmente, ottenuto l’obiettivo di riqualificare il quartiere, è giusto che si cambi».
Una voce diversa è invece quella di Luisa, 31 anni, ex studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Torino, che preferiva Paratissima alle ex carceri: «A San Salvario l’ho sempre trovata dispersiva e poco affine alle sue origini: essendo una “contromanifestazione” doveva rimanere tale, invece l’ho vista istituzionalizzarsi e diventare sempre più alla moda, esattamente come è diventato il quartiere. L’ultima edizione l’ho boicottata. Un evento del genere coinvolge tantissima gente, il che equivale a un bel giro economico, ma penso che San Salvario sopravviverà benissimo».

COSA NE PENSANO I COMMERCIANTIPassando invece alle opinioni dei negozi del quartiere, sono evidenti i vantaggi per gli esercizi alimentari nei giorni della rassegna: «A San Salvario non c’è mai tanta gente come in quei giorni, Paratissima ha avuto una ricaduta positiva come ogni attività che viene realizzata per promuovere il territorio» spiega la padrona di una boutique.
Il proprietario di un cocktail bar spiega come per lui non sia saggia l’ipotesi di lasciare la location storica: «Trasportarla altrove vorrebbe dire depotenziare la manifestazione fino a farla divenire un mero prodotto commerciale. Si perderebbe la magia del quartiere multietnico e quel romanticismo che si è creato attorno alla rassegna, che ha avuto il vantaggio di crescere in un quartiere in piena trasformazione. C’è però da rilevare – continua – che nell’ultimo anno qualcosa è cambiato, c’è stata molta meno capacità di attrarre il pubblico, inoltre il dover pagare per partecipare come location fa discutere i commercianti, dato che anche gli artisti pagano una quota per esporre».
Quindi l’idea di dover abbandonare Paratissima non sembra in realtà spaventare più di tanto: i vari esercizi commerciali e le associazioni del territorio da tempo hanno iniziato a dialogare e c’è un coordinamento capace di creare strategie e iniziative su misura. San Salvario continuerà a crescere.


di Sara Delabella, www.digito.it

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