Il salesiano don Mauro Mergola nuovo parroco a San Salvario


Sono arrivati anche il ringraziamento e la benedizione del Papa, ieri mattina, durante la messa nella chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, per salutare don Piero Gallo, 75 anni, che lascia il suo incarico di parroco. Simbolo dell’integrazione possibile, è stato salutato dall’intera comunità e dal quartiere in una chiesa gremita: lascia l’incarico a don Mauro Mergola, salesiano, 45 anni, direttore del vicino oratorio San Luigi. Don Piero tornerà a Cavallermaggiore, dov’è nato, nella casa dove vive il fratello e ha vissuto la madre.

Un saluto commosso, quello di ieri, che si è concluso con un lunghissimo applauso e un rinfresco dopo la messa in largo Saluzzo. Intensa la commozione già durante la celebrazione: «Sono passati vent’anni, don Piero, vent’anni davvero consistenti, eppure non ci sembrano tanti – è stato il saluto finale di una delle catechiste -. Non dimentichiamo che proprio al suo ingresso qui tra noi lei ha pubblicamente dichiarato che saremmo stati la sua ultima sposa, e come tale la più amata. E con uguale accanita passione ci ha ripetuto in questi giorni “Io sono sempre stato qui, ogni giorno, con voi”».

Dopo dodici anni da missionario in Africa, don Gallo era giunto a San Salvario nel momento forse più difficile e delicato, quando nel 1995 nel quartiere si parlava di spranghe contro la delinquenza e la sensazione di peggiore abbandono. Ed è rapidamente diventato un riferimento per la convivenza fra le tante famiglie di diverse nazionalità. Con il pastore valdese, l’imam e la comunità ebraica hanno lavorato insieme per cambiare il volto e il destino del quartiere.

La scelta fatta dall’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia per la successione ha il senso della continuità. Oggi è alle seconde generazioni che va l’attenzione della Chiesa, alla necessità di dar loro piena cittadinanza. Don Mergola, che da tre anni dirige l’oratorio San Luigi e la casa salesiana di via Ormea, lavora per questo.

«L’obiettivo è di fare dei Santi Pietro e Paolo e del complesso del San Giovannino, con l’oratorio San Luigi, due poli di riferimento per uno stesso quartiere», spiega don Mauro, ideatore dell’oratorio «Spazio anch’io» al Valentino, esempio di successo di quel modo di arrivare ai ragazzi a rischio che è l’«educativa di strada», e dell’oratorio mobile dei Murazzi, dove il vescovo Nosiglia è stato ospite nei mesi scorsi.

«Cambieranno anche i confini della parrocchia – aggiunge il futuro parroco, nato a Chieri 45 anni fa -, arriveranno fino a corso Vittorio, includendo così il secondo oratorio fondato da Don Bosco, ora sotto San Massimo».

La riorganizzazione ha un senso profondo: «L’arcivescovo e i salesiani hanno ipotizzato dice don Mauro – un’azione più qualificata di pastorale giovanile a tutto campo, integrando le due realtà. La parrocchia si rivolge più ai ragazzi al suo interno, il San Luigi è più proiettato verso l’esterno e i ragazzi immigrati: ciascuno lavorerà con i suoi carismi. Il San Luigi avrà maggiore attenzione verso una dimensione educativa missionaria e la parrocchia porterà la dote dell’evangelizzazione cristiana».


di Marco Accossatto, Maria Teresa Martinengo, La Stampa (02/07/2012)

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