Per il progetto “Di cosa si parla quando si parla di fotografia” a cura di Ivan Catalano, bin11 presenta:

martedì 19 marzo 2013 | h 18.30 | bin11 | via Belfiore 22A , TORINO
LE FOTO DEGLI ALTRI. Vita di gruppo tra ‘800 e ‘900
dal 19 al 30 marzo

mostra didattica di Sisto Giriodi

“Questa è una mostra insolita, lo si capisce fin dal titolo, pensata da un fotografo che ha scelto di non mettere delle sue foto, di non cercare applausi ma problemi: io vengo dall’architettura e questa scelta è la scelta che ho imparato a fare davanti ai problemi dell’architettura applicando la ‘sospensione di giudizio’ imparata da Roberto Gabetti. Come l’architettura non è una realtà unica – come le giraffe – ma esistono molte architetture prodotte da idee diverse, così la fotografia non è una realtà unica – come le pere – ma è una realtà fatta di tante fotografie prodotte da idee diverse di fotografia.”

Sisto Giriodi, per quarant’anni professore di progettazione architettonica e da vent’anni ‘fotografo di territorio’ attivo in Piemonte, da qualche anno, ha cominciato a costruire un po’ per gioco, andando per mercatini, proponendosi di restringere la sua ricerca alle fotografie scattate tra ‘800 e ‘900 a gruppi sociali diversi: borghesi e contadini, negozianti e ferrovieri, coscritti e militari, cuochi e osti, insegnanti e allievi, in occasioni diverse: matrimoni, anniversari, feste di leva e recite parrocchiali, gite a Venezia e bagni in Riviera.

Dopo una prima mostra ‘didattica’ nel 2011 – che esponeva fotografie scelte dai paginoni di apertura dei servizi del settimanale Donna di Repubblica e che aveva per titolo una frase ‘rubata’ a Gianni Celati: “La vita è quella cosa che non assomiglia a nessun’altra” – Sisto Giriodi propone quest’anno una seconda mostra ‘didattica’ che ha per titolo quello della mostra -e del catalogo- che Roberta Valtorta, direttore del Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, ha dedicato al lavoro di Hans Schmid, il quale non fotografa, ma, dagli anni’80 colleziona foto di altri: anonime, raccolte prima dai mercatini ed oggi dai network, pratica nuovissima ammessa quest’anno al Festival di Arles.

In un momento nel quale la fotografia digitale sembra cambiare progressivamente lo statuto della fotografia, della sua produzione e del suo uso, queste immagini ‘storiche’ non solo permettono riflessioni e confronti tra le due pratiche, ma scrivono un capitolo – quello della vita di gruppo – assente nei repertori delle storie della fotografia – nel quale convivono studium e punctum (Barthes) – e permettono riflessioni sulla vita in Piemonte di un secolo fa. Confronti tra i diversi soggetti: dal modo di vestire al modo di porsi davanti alla macchina; allora ancora presenza paurosa a causa del treppiede e del drappo nero sotto il quale scompariva il fotografo.

Sisto Giriodi, architetto e fotografo, da Roberto Gabetti e da Luigi Ghirri ha imparato a guardare all’architettura ed alla fotografia come ad una antropologia. Come fotografo di territorio lavora da più di dieci anni ad un progetto di lunga durata – l’Atlante Piemontese – nel quale raccoglie miti ed enigmi che il progresso nasconde nelle campagne del Basso Piemonte; ‘capitoli’ dell’Atlante’ sono stati esposti in Italia ed all’estero, mentre ‘pagine’ dell’Atlante sono conservate in collezioni private e nel Dipartimento di Fotografia della Biblioteca Nazionale a Parigi; un posto a parte nell’Atlante ha l’Atlante Torinese che raccoglie le ‘campagne’ più brevi condotte in occasione di eventi singolari: sulla città trasformata dalle ‘bandiere della pace’ in un teatrino festoso; sulla città trasformata dai cantieri della metro nel centro storico in un teatrino bellicoso; sulla città trasformata dagli anni ‘olimpici’; o su aspetti singolari di Torino: i circoli dei canottieri sul Po, le case a colori del dopo guerra; la storia di una tecnica artigianale, quella delle facciate in finta pietra. Il modello dell’atlante è all’origine anche di due ‘campagne’ fuori dei confini del Piemonte: quella sugli enigmatici cancelli rurali in Puglia, e quella su Parigi come ‘festa mobile’.

La mostra sarà visitabile martedì 19 marzo, dalle 18:30 alle 22:00 e nei giorni successivi il mercoledì (20:00-22:30) e il venerdì, sabato e domenica (20:00-22:00). Altri giorni apertura su appuntamento.

Per informazioni e per visitare la mostra:

info.bin11@gmail.com – 339.8193106 – 349.4063128 – 347.8970190

sisto.giriodi@libero.it – 340.3484345

bin11 – Associazione Culturale – via Belfiore 22A – 10125 Torino – www.bin11.it

1 Commento. Nuovo commento

  • Bellissime, ambrate foto di varia umanità che il mio vecchio amico Sisto ha raccolto amorosamente in tanti anni!
    Le rivediamo oggi…

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere