[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][Foto da varie-ed-eventuali-blog]

Nella giornata di San Valentino, giovedì 14 febbraio, dalle ore 10 alle 18, chi si recherà in coppia in una delle strutture del Palazzo degli Istituti anatomici pagherà un solo biglietto, cinque euro. Chi le visiterà tutte e tre, Anatomia, Lombroso e della Frutta, pagherà solo dieci euro.

Un’opportunità di trascorrere una giornata speciale per tutte le coppie innamorate dell’arte e della cultura, indipendentemente dal sesso e da qualsiasi legame possa esserci tra loro.

Due cuori in uno al Museo di Anatomia “Luigi Rolando” – Il Museo, nato nel 1739 nel Palazzo dell’Università di via Verdi 8, oggi sede del Rettorato, dopo vari trasferimenti, nel 1898 venne riallestito nell’attuale sede del Palazzo degli Istituti Anatomici (corso Massimo d’Azeglio 52), in locali monumentali appositamente costruiti con un’architettura che sottolinea l’importanza della disciplina e il prestigio della scuola anatomica torinese a fine Ottocento. Poiché nel corso del Novecento l’allestimento non ha subito rilevanti modifiche, si ha oggi la possibilità di visitare un eccezionale esempio di museo scientifico ottocentesco rimasto quasi inalterato e ora restaurato nella sua veste originaria.

Al Museo di Anatomia criminale “Cesare Lombroso” per riflettere insieme – Il Museo (via Giuria 15) presenta collezioni storiche comprendenti preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, scritti e produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e dai carcerati. Il Museo intende presentare il pensiero di uno scienziato fortemente interessato ai problemi della sua epoca. Lombroso in vita fu considerato da taluni un genio, da altri un ciarlatano; la sua opera fu certamente uno specchio della società e dell’epoca in cui visse e oggi il suo museo invita al confronto con il complesso, controverso rapporto che tutti hanno verso l’«altro», non importa se simile o diverso, sano o malato, contemporaneo o antico.

Al Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” – Il Museo (via Giuria 15) presenta una collezione di mille e più «frutti artificiali plastici» modellati a fine Ottocento. Cuore e centro del museo è la straordinaria collezione pomologica, costituita da centinaia di varietà di mele, pere, pesche, albicocche, susine, uve, offrendo anche l’opportunità di conoscere la vita e l’opera di, geniale ed eccentrica figura di artigiano, artista, scienziato.

da ottoinforma.it

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1 Commento. Nuovo commento

  • Ma perché Addonisio non viene a farsi un giro in largo Saluzzo dopo le 22? Se lo facesse, potrebbe facilmente rendersi conto che la sua “brillante” soluzione non solo è antiestetica – davvero di rara bruttezza – ma anche dannosa. Alle volte credo che la fretta di appuntarsi una medaglia sul petto – “abbiamo pedonalizzato largo saluzzo!” – riesca a produrre solo danni…

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