Maurizio Ternavasio nella rubrica de La Stampa “Questa è la mia città” tratta spesso del nostro quartiere, anche perchè è cresciuto da queste parti. Il 12 marzo l’ ha dedicata ad un’ angolo particolare di San Salvario, l’ aiuola-piazzetta Donatello. A quanto si narra è sempre stato un luogo curioso, crocevia di storie ordinarie e non.
Dopo la guerra fu fiorente sede del mercato nero e sul finire degli anni ’90 luogo intensivo di spaccio. Ma l’ aiuola non è stata, e non è, solo questo. Come abbiamo già trattato nel post “La casa del quartiere”, ultimamente la comunità è riuscita a rendere più vivibile questo piccolo spiazzo.
Passando di lì potreste vedere anziane signore che chiacchierano con paonazzi ubriaconi, qualcuno che passeggia col cane o ragazzi appena usciti di scuola che stazionano sulle panchine parlando animatamente.
Un’ altro angolo magico del quartiere, che mostra l’ incredibile varietà, e umanità, di San Salvario.
“Loro, i promotori del suo recupero, non hanno dubbi in merito: ‘Questa è un’aiuola, anche se il Comune ha piazzato una targa che parla di una piazza che esiste da poco sugli stradari’. La piazza-aiuola Donatello, quartiere San Salvario, che si apre lungo via Oddino Morgari proprio davanti alla chiesa del Sacro Cuore di Maria disegnata da Carlo Ceppi (al quale, in coppia con Mazzucchelli, si deve pure la stazione di Porta Nuova), è sorta sulle ceneri di un giardinetto esistente da sempre di cui non si è però riusciti a ricostruire la storia. Se non quella recente, coincidente con la fine del degrado.
Negli immediati dintorni, cioè al civico 11 sempre di via Morgari (già via Pallamaglio), abitava la famiglia Levi, quella della futura signora Natalia Ginzburg. Quasi di fronte c’erano (e ci sono, restaurati e pronti per un nuovo utilizzo) i bellissimi bagni pubblici di via Belfiore.
L’aiuola Donatello, oltre a luogo fisico per lungo tempo un po’ abbandonato a se stesso, è dalla fine del 2005 un’associazione di volontariato costituita per iniziativa di un gruppo di cittadini e commercianti, interessati a riqualificare quella zona della circoscrizione VIII antistante le loro abitazioni.
La riqualificazione dello spiazzo, un tempo ritrovo degli anziani del posto, è stata supportata da varie iniziative a carattere culturale e sociale: intrattenimenti musicali, danzanti, letterari, laboratori di pittura e di cucito. Ma anche cinema all’aperto, aperitivi serali, feste di compleanno, corsi di tango, rappresentazioni teatrali, sfilate di moda, giochi di società, mostre fotografiche, feste del vicinato. In pratica, a parte le partite di calcio di serie A per cui ci vuole uno spazio ben maggiore, qui si è fatto di tutto.
E alla fine i risultati, ma anche le soddisfazioni, sono arrivati: l’aiuola è tornata ad essere vivibile (e frequentabile) in tutte le ore del giorno, e le sue fautrici hanno vinto un prestigioso premio con il loro minideposito (che ora è sistemato proprio al centro della piazzetta) al concorso Torino World Design Capital.
Ma i programmi sono sempre ambiziosi: accanto agli ex bagni pubblici che dovrebbero accogliere , (un prezioso spazio dedicato ad attività sociali, culturali e di animazione che offrirà cultura, formazione e servizi a tutti gli abitanti di San Salvario), l’associazione intende dar vita, fatta salva la disponibilità di fondi, alla sopraelevazione dell’area, fino a farla diventare una piattaforma unica, e alla creazione di un piccolo vialetto alberato per offrire un po’ di ombra, specie d’estate.”