“Strada troppo rumorosa”: L’Arpa dà ragione ai residenti di via Valperga

Le rilevazioni scientifiche confermano quel che le orecchie dei residenti di via Valperga Caluso sapevano da tempo: la strada è troppo rumorosa. Anche le vibrazioni prodotte dai tram, il 16 e il 9, superano i limiti. Così ha sentenziato Arpa, in uno studio commissionato dal Comune dopo la battaglia di un comitato di esasperati da traffico, rumore, vibrazioni e smog.

«Lo studio ci dà ragione – commenta Luisa De Mari, residente in via Valperga e speriamo che questo porti a dei cambiamenti della viabilità». I tecnici hanno rilevato i dati in due punti della via (lato via Nizza e lato corso Massimo D’Azeglio): i livelli sonori eccedono i limiti non soltanto se si considera l’insieme delle auto e dei mezzi pubblici (70 decibel di giorno, 66 decibel di notte), ma anche valutando le emissioni prodotte singolarmente da trasporto pubblico e privato. Mentre il rumore del 16 aumenta con l’aumentare della velocità, il 9 sarebbe più sostenibile: la vettura è più recente, e rallenta quando gira in via Madama. Sarebbe, ma non è: proprio in curva produce uno stridio che l’Arpa definisce «fenomeno acusticamente rilevante». Il comitato ha anche chiesto una misurazione dello smog: «Ci è stato detto – dice De Mari – che vengono rilevati solo i dati delle centraline fisse, che quelle mobili non si usano».

La richiesta minima dei residenti è smistare il traffico anche su corso Marconi e corso Raffaello, ben più larghi di via Valperga, e invece sottoutilizzati. In corso Marconi, il Comune pensa a un futuro pedonale per la carreggiata centrale ma, nel frattempo, la usa per lo più come parcheggio. «In corso Raffaello – osservano il presidente della Otto, Mario Levi, e il coordinatore alla viabilità Marco Addonisio – bisogna aspettare che il mercato torni in piazza Nizza, verso fine anno: l’ipotesi di via Valperga a senso unico verso corso Sommeiller, con il traffico in senso opposto deviato su corso Raffaello sembra infatti l’ipotesi più praticabile. Speriamo di avere bozze di progetti più dettagliati entro la primavera per parlarne con i cittadini».

di Paola Italiano, La Stampa (10/02/2012)

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