Pare sia stato un diverbio fra un gruppo di prostitute ed alcuni spacciatori africani, a causare la morte di un giovane ragazzo nero colpito da una raffica di colpi di pistola nella notte fra il 18 e il 19 maggio.
Alcuni giovani africani neri, che da tempo stazionano agli angoli smerciando droga, avevano avuto qualche minuto prima un primo confronto con un gruppo di europei bianchi armati di bastoni, arrivati su delle automobili. Subito dopo un altro gruppo di europei si ferma davanti ai neri e fa fuoco: questo si vede nella macabra scena pubblicata su internet da La Stampa. Giornale che titola la sua home page “Video Esclusivo – Far Wast a Torino. Cinque spari nel cuore della movida”, che cuore della movida non è, infatti la sparatoria è stata in via Ormea quasi angolo corso Raffaello, ben lontano dalla movida. Unire due temi caldi e scontati per parlare di San Salvario è un colpo basso, tralasciando quasi del tutto la morte del giovane.

Una tragedia frutto anche dell’indifferenza: le nostre strade sono sempre di più terra di nessuno, in cui le relazioni fra le persone diminuiscono, in cui tacitamente si tollera tutto, in cui si china sempre la testa per non guardare quello che realmente succede. E non si fa nulla. La morte di questo ragazzo si poteva evitare, tutto questo folle mercato della droga si può fermare, tutto questo sfruttamento deve finire.

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