Come riportato dall’articolo è arrivata una piccola grande vittoria per il comitato che vuole salvare l’Ospedale Valdese di via Silvio Pellico. notizia giunta subito dopo la grande fiaccolata di venerdì 20 settembre, indetta dai tre comitati che si oppongono alla chiusura degli ospedali valdesi di Torino e della Val Pellice. Ora per Torino sono sospesi i trasferimenti di personale e macchinari.
Ospedale Valdese: accolto il ricorso. Il Tar congela la chiusura
 

L’ospedale Valdese per ora non chiude: tutte le operazioni di trasferimento sono congelate anche oltre il 30 settembre, termine in cui scadrà la sospensiva decisa la scorsa primavera dal Tar, in seguito al ricorso presentato da 180 pazienti.

La fiaccolata
All’indomani della grande fiaccolata che ha portato in piazza 1.500 persone contro la chiusura del presidio di via Silvia Pellico, è arrivato un nuovo decreto cautelare dei giudici amministrativi: Regione e Asl non possono procedere a trasferimenti di macchinari e personale fino al 9 ottobre, data in cui i giudici si pronunceranno sulla richiesta di proroga della sospensiva avanzata dalle pazienti.
E’ una piccola grande vittoria per il comitato a difesa dell’ospedale: il timore era infatti che, tra la data del 30 settembre e quella del 9 ottobre, la Regione proseguisse l’opera di smantellamento delle unità che ancora operano nella struttura. Timore fondato: «Al personale erano già arrivate le comunicazioni di trasferimento di medici e oncologi e si stava già smontando la Tac», spiega Carla Diamanti, prima firmataria del ricorso al Tar.

C’è un precedente
Inoltre, c’era il precedente di giugno: quando il Tar aveva già disposto la sospensione della delibera regionale di revisione della rete ospedaliera, nella parte in cui disponeva la «disattivazione dell’ospedale evangelico valdese», a medici e infermieri erano arrivate notifiche di trasferimento. Operazioni bloccate dopo che i legali delle pazienti avevano scritto a Regione e Asl pretendendo il rispetto dell’ordinanza dei giudici.
Il termine del 30 settembre era stato stabilito per dare tempo alla Regione di riorganizzare i servizi, in modo da garantire la continuità di cure venuta meno con la chiusura del Valdese, in particolare per le pazienti della senologia, con liste di attesa sensibilmente allungate per mammografie e interventi al seno.

Da 26 a 60 giorni
«Nel chiedere una proroga della sospensiva – dice l’avvocato Silvia Cosentino, che con Anna Pelloso assiste le pazienti – abbiamo documentato al Tar come la situazione non sia affatto migliorata: alle Molinette, per esempio, i tempi di attesa sono passati da 26 a 60 giorni».
Ma la prima camera di consiglio utile per discutere di una nuova proroga è il 9 ottobre: per questo, i giudici del Tar hanno emesso il nuovo provvedimento cautelare, nel quale dicono che è «necessario garantire che la posizione giuridica dei ricorrenti giunga integra» a quella data. Cioè, che al Valdese nulla cambi prima della nuova decisione. E gli stessi giudici aggiungono parole pesanti: che «in relazione ai dati del primo bimestre 2013 sussiste una effettiva criticità per l’allungamento delle liste d’attesa per gli interventi che non solo è rimasto da allora immutato, ma si é sensibilmente aggravato».

Ora tocca alla Regione
Ora, sarà la Regione a dover dimostrare, il 9 ottobre, che il servizio non è peggiorato. Un’interpellanza in merito potrebbe essere discussa in consiglio Regionale già alla prossima seduta. Ma se i numeri non sono migliorati, è probabile che tutto resti immutato fino al 12 febbraio, data in cui è fissata l’udienza per la discussione del merito del ricorso. A cui se ne sono aggiunti, nel frattempo, altri due, dei medici dell’Anaao Assomed e dei medici del Valdese.
«Intanto – dice Carla Diamanti – Le Molinette sono costrette ai turni di notte quando al Valdese ci sono sale operatorie funzionanti e reparti di degenza agibili che devono restare chiusi».
Il comitato a difesa del Valdese, non si ferma affatto: la prossima manifestazione (la data non c’è ancora) sarà una grande catena umana attorno all’ospedale.

di Paola Italiano, La Stampa (22/09/2013)

[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][Immagine della fiaccolata di venerdì, da vociprotestanti.it ]

[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere