E’ ritornato attuale il dibattito sulla movida, con una new entry, quella del vescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che punta il dito sulla sregolatezza delle notti di San Salvario. “Lì tutto è permesso” dice il vescovo, ribadendo quello che alcuni residenti fanno notare da tempo. E la reazione dell’amministrazione locale non si è fatta attendere: una consigliera della Circoscrizione 8 riferisce che molto è stato fatto e ha invitato il vescovo a visitare il quartiere con i proprio occhi. Senza pregiudizi. L’invito viene anche rivolto dal presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, che accoglie la proposta del vescovo di un “tavolo sulla movida” per risolvere i problemi, con commercianti, gestori dei locali, residenti e istituzioni.

Ma se mai il vescovo venisse a San Salvario in una notte di movida, non potrebbe che peggiorare la sua opinione. San Salvario, nella sua parte più antica e sensibile, sembra un po’ Las Vegas. Solo che qui i poliziotti coi Ray Ban non ci sono. Migliaia di persone si riversano per le strade, persone che purtroppo non hanno a cuore il quartiere e lo vedono più che altro come una nuova zona franca, una versione urbana dei Murazzi. La conseguenza di avere migliaia di persone e decine di locali compressi in pochi isolati ( guardate via Baretti) è ovvia. Schiamazzi continui, impossibilità di dormire, urina e vomito ad ogni bidone e ad ogni angolo, vandalismo, bottiglie e cocktail disseminati ovunque, spesso anche risse da stadio. Oltreché l’annoso problema delle auto dei movidari, che occupano ogni metro quadrato disponibile: dalle piste ciclabili, alle aree pedonali, alle rampe per i disabili. E lo spaccio, che questo tipo di riqualificazione doveva (in teoria) far sparire, sta rifiorendo, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio di cocaina.

Insomma i problemi legati alla movida sono la conseguenza di una gestione quasi assente, di una visione poco lungimirante e di una carenza di servizi essenziali (tipo… i bagni!). Oltreché dall’assenza di concertazione fra residenti, locali e movidari. Ben venga quindi la provocazione del vescovo, ammesso che serva a qualcosa.

Quale soluzione c’è oggi per risolvere il problema della movida? La pioggia.
Adesso piove, infatti, e forse l’ondata di movidari questo sabato sarà più contenuta…

 

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Fotografia in copertina da bdtorino.eu[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

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